Eccoci di nuovo nella rubrica Lean Questions, che ogni venerdì risponde alle vostre domande poste attraverso i soliti canali: Facebook, Google+ e Contatti, oppure, in assenza delle domande dirette, prende in esame le domande poste nei vari gruppi su LinkedIn di cui faccio parte.
Oggi l’articolo è basato su una conversazione nei commenti all’articolo dell’altro giorno Come è cambiato Encob Blog negli anni:
Gli amici del LeanLab:
Mi sembra che questi Lean Thinkers siano timidi, oppure in Italia siamo pochi?
Spero che con questo tuo post i lettori del tuo blog siano spronati a partecipare di più.
Però da Lean Thinker faccio una domanda provocatoria: “non è che la piattaforma che proponiamo non è quella giusta?”
Massimo:
Sull’aspetto “lean thinkers timidi” … ritengo che i motivi possano essere, sulla base di quello che vedo
- timore di scrivere cavolate,
- pigrizia
- non so cosa scrivere, perché so poco di lean.
Per quella che è la mia esperienza limitata al nord-est, c’è molta necessità (inespressa) di diffusione della cultura lean e, forse i pochi feedback potrebbero essere molto legati a questo aspetto… Probabilmente è questione di tempo, ma penso che la strada impostata dal tuo blog contribuisca molto a fare cultura in questo in senso.
Perché siamo timidi?
Anzitutto, non credo si tratti della piattaforma. Non esiste una piattaforma giusta o sbagliata, o una piattaforma perfetta. Si tratta solo di uno strumento per diffondere le nostre idee, le nostre osservazioni, le nostre esperienze. Quindi elimino la piattaforma dal principio. Poi, su questo blog ho costruito una audience di parecchie centinaia di lettori, quindi il risultato dipende prima di tutto da quello che lo strumento utilizzato propone di risolvere. Piattaforma eventualmente potrebbe essere causa della pigrizia, se è troppo complicata da utilizzare (purtroppo, per commentare qui è necessario inserire un codice di protezione, che protegge il blog dallo spam che, vi giuro, non è una cosa da poco quando si gestisce un sito popolare…).
Sono più orientato a quello che dice Massimo, ossia timore di dire “cavolate” (PS. Grazie Massimo per i complimenti 😉 ). Ma vi chiedo onestamente: In questi anni, quanti dei miei articoli possono essere considerati delle vere e proprie “cavolate”? Io so di averne scritto parecchi, che esprimevano la mia personale opinione su vari fatti. In ogni articolo che scrivo ci sono dieci persone che approvano e dieci che non approvano quello che scrivo.
Ma ognuna di queste opinioni che ho espresso qui sul blog è stata pensata con l’idea di condividere, di sentire la vostra, di migliorare tutti insieme. E non ho paura di continuare ad espormi per gli anni a venire, anche se c’è solo una persona che legge questo blog e impara qualcosa di nuovo del lean o trova qualche idea che gli aiuti a “fare la giornata”. E più persone riescono a trovare le piccole idee per i loro kaizen quotidiani, e più volentieri torneranno a leggere e a partecipare nelle conversazioni. Si tratta per me di un processo lungo, faticoso (l’impegno di scrivere ogni giorno), ma anche molto piacevole (quando sento dei vostri successi). Due-tre lettori fedeli nuovi a settimana potrebbe essere un buon obiettivo da inseguire…
Lean ha ancora lunga strada da percorrere nel nostro paese e siamo appena agli inizi. Ma pensate al potenziale, oltre al manifatturiero: nella sanità, nella politica, nella PA, nello sport, ovunque dove ci sono persone e processi. Incredibile che nessuno se ne accorge o non lo riconosce. Forse è la mia testa che è troppo programmata a pensare in un certo modo e vedo cose che gli altri non vedono, ma il blog è fatto proprio per condividere queste mie osservazioni con voi, anche se, come già detto, possono anche sembrarvi assurde qualche volta e fuori da ogni logica che avevate fino a quel momento, fino al punto di considerarmi anche un pò ingenuo o “pazzo”… Ma anch’io ho imparato moltissimo ascoltando voi e risolvendo i vostri problemi quando ho avuto occasione di incontrarvi di persona, quindi si tratta di un circolo vizioso, ma in direzione positiva, della crescita di tutti quanti.
Avanti allora, voi timidoni o che pensate di non sapere cosa dire del lean, sono qui anche per voi, a sparare quelle due “cavolate” e imparare quel qualcosa di nuovo ogni giorno… Togliete le vostre inibizioni e iniziate a partecipare, come sono riuscito a far svegliare in questa occasione il buon Massimo.
Spero che queste informazioni vi siano state utili.
PS. Se avete anche voi qualche domanda da farmi, basta che utilizzate i canali elencati sopra e di seguirmi su G+ e FB. Sono sempre a disposizione a darvi una mano…
Caro Dragan,
Hai perfettamente compreso che nel termine “la piattaforma”, intendevamo il numero di passaggi e volendo anche un po’ l’estetica.
Noi siamo ingegneri e sull’estetica abbiamo molto da imparare. Rendere il nostro sito più bello e facile da navigare e’ uno dei nostri obiettivi del 2014
La questione estetica del Visual management e’ qualcosa che vorremmo approfondire. Secondo noi, affidare la scelta della cartellonistica, del Floor Marking e dell’etichettatura ad un professionista (in termini di standard per font, colori etc.) potrebbe dare un quid in più a tutta l’azienda.
Diciamo un Visual Management con più appeal?
Anche noi restiamo a volte sconvolti dalla disorganizzazione che regna in molti ambiti pubblici e privati. A volte pensiamo che sono con un programma 5S nazionale si potrebbe risolvere moltissimo.
Per rispondere a Massimo, se si è dei veri Lean Thinker, nessuno dei tre motivi e’ plausibile.
Un vero Lean Thinker ha voglia di imparare e di confrontarsi con gli altri e non può essere pigro (altrimenti come si fa il miglioramento continuo?).
Si potrebbe anche cominciare con una domanda.
Perché il direttore non mi da il commitment?
Perché mi finisce il materiale xyz?
Perché l’impianto si ferma spesso?
Perché non sappiamo mai cosa produrre?
Perché è tutto urgente?
Perché non riesco a fare le 5S?
Perché gli operatori sono demotivati?
Perché non posso dare dei premi in funzione dei risparmi ottenuti con un evento Kaizen?
Queste solo per cominciare la discussione….
Avanti! Confrontiamoci!
Qui vi rispondo solo alla questione estetica e valore dei nostri siti.
Avete completamente ragione da questo punto di vista. Io ho iniziato questo blog come un luogo personale dove raccogliere le mie passioni, che poi si è trasformato in qualcosa in più.
Per renderlo più adatto alla audience che si desidera, bisogna ripensarlo in termini non tanto di estetica, ma di usabilità e fruibilità dei contenuti.
Anch’io ho il piano di ridisegnarlo entro breve, pensando proprio a questi fattori, facendo le 5S, eliminando il troppo personale e lasciando a portata di mano quello che è veramente importante per il lettore.
Per le altre cose di cui chiedete, ne parlerò in un nuovo articolo tra qualche giorno…