Lean Questions: I comportamenti lean

Continuo oggi con le domande lean, questa volta però raccolte dai vari gruppi su LinkedIn di cui faccio parte.

Comunque, voglio ricordarvi che le vostre domande avranno sempre la priorità assoluta, quindi continuate a postarle tramite i soliti canali: FacebookGoogle+ e Contatti.

Oggi la domanda che riporto è di Peter, che chiede:

Cosa definireste come un buon insieme di comportamenti lean (e anche che cosa evitare)?

Le risposte delle persone che hanno già commentato l’articolo su LinkedIn includono: Mentalità Lean (anche se non ho capito cosa l’autore voleva dire con questo…), abilità di vedere la complessità del sistema e del processo, buone capacità di interazione, la capacità di ascoltare, l’abilità di autovalutarsi e a valutare gli altri, miglioramento continuo, andare a vedere e capire, chiedere il perché, abilità di rompere i paradigmi, trasparenza e la perseveranza per creare un cambiamento durevole, coinvolgimento, system thinking, supporto, impegno e capacità dall’alto, focus, attenzione, miglioramento della capacità cognitiva, creazione delle abitudini.

Molte di queste risposte non vanno a rispondere alla domanda, ossia non si tratta di comportamenti, ma di capacità, abilità e simili.

Cosa vuol dire comportamento? Nell’internet troviamo alcune definizioni di comportamento che vanno da

l’azione o reazione di qualcosa (una macchina o una sostanza) sotto specifiche circostanze

a

il modo in cui una persona si comporta verso le altre persone

a

l’insieme delle risposte o reazioni o movimenti fatte da un organismo o sistema in una situazione qualsiasi

Direi che la terza definizione sia più appropriata nel nostro caso, ossia nella definizione dei comportamenti nel lean.

Per definire i comportamenti del lean, dobbiamo conoscere cosa vogliamo che lean sia per la nostra organizzazione. I comportamenti sono delle azioni specifiche dettate ed eseguite non da un ordine specifico dall’alto, ma dal modo in cui le cose vengono regolarmente fatte, quotidianamente, in una organizzazione, da tutte le persone che in essa lavorano, l’alta dirigenza inclusa.

Perché dico l’alta dirigenza inclusa? Perché se manca il coinvolgimento e la convinzione dall’alto, e se l’alta direzione dice una cosa e ne fa un’altra, allora tutto il discorso di lean non avrà vita lunga. Se invece l’alta direzione è convinta e pratica ciò che predica, allora il lean generalmente decolla e si diffonde molto velocemente tra tutti i membri dell’organizzazione.

Quali sono quindi questi comportamenti fondamentali del lean?

Per me il primo e fondamentale è il problem solving pratico sistemico, per tutte le persone dell’organizzazione. Tutte le persone devono conoscerlo e applicarlo in qualsiasi situazione, sperimentando le soluzioni, documentando l’apprendimento e imparando da ciò che è stato documentato. Sapere cosa sta succedendo, cosa dovrebbe succedere, quale è la differenza e come andarla ad affrontare metodicamente è la capacità e comportamento che io richiederei come unico prerequisito del lean in tutte le persone dell’organizzazione.

Da questo comportamento, dal quale poi consegue il lavoro standard capito e usato da tutti, seguono molti di quelli che abbiamo visto sopra: sapere guardare i processi, saper capire i problemi, saper osservare sistematicamente etc. Ma sono tutte conseguenze del problem solving pratico applicato a tutti i livelli.

Voi avete qualche altra idea o suggerimento sui comportamenti lean?

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Se anche voi avete altre domande o altri chiarimenti, sono sempre a disposizione, basta che utilizzate i canali elencati sopra e di seguirmi su G+ e FB.

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

0 comments… add one

Leave a Comment