Come rispondere ai cambiamenti della domanda?

Speravate che una volta impostato un processo tutto funzionerà perfettamente per sempre? Allora vuol dire che non avete capito molto, in quanto la domanda del cliente cambia in continuazione e bisogna sempre adeguarsi a questi cambiamenti e tenere la produzione ottimizzata.

Molte aziende hanno fluttuazioni anche quotidiane della domanda. Anche se a scala annuale certe cose possono sembrare stabili, da un giorno all’altro i clienti ordinano di più o di meno.

Queste fluttuazioni vengono gestite al meglio tramite la gestione di un supermercato di prodotti finiti. Questo supermercato permette l’impostazione del takt time e del numero di operatori e rende possibile la gestione del flusso per estesi periodi di tempo.

Però cambia anche la media del volume e il pacemaker deve rispondere anche in questa situazione. Se il volume diminuisce e si mantiene nel processo lo stesso numero di operatori, vuol dire che la produttività cala e cresce il potenziale di sovrapproduzione. Se invece il volume aumenta allora il takt time per la produzione diminuisce e bisognerà o aggiungere persone o incrementare la capacità delle macchine per poter continuare a produrre secondo il nuovo takt.

Questo bisogno periodico di aumentare o ridurre il numero di operatori è uno dei motivi principali per l’utilizzo delle celle e di sistemarle in una forma ad U molto condensata, in quanto la forma ad U permette una grande varietà di percorsi alternativi a piedi creando moltissime opzioni per ridistribuire gli elementi di lavoro su un numero variabile di operatori.

Progettando una cella bisogna sempre essere pronti e progettare lo scenario di “uno in più” o “uno in meno” per poter rispondere ai cambiamenti nella domanda. In pratica si possono, con questo tipo di progettazione, spostare gli operatori tra determinate configurazioni senza perdere mai il collegamento con il takt.

Lo scopo è quello di mantenere sempre costante la produttività (con un piccolo aumento dovuto al kaizen) nonostante i cambiamenti nella domanda e nel numero degli operatori. Questo fenomeno si chiama “linearità operativa” e significa che ogni spostamento, con il numero diverso di operatori nella cella, non modifica il contenuto di lavoro per ogni operatore che rimane sempre vicino al takt.

Nella vostra azienda, tenete conto della variabilità della domanda per calcolare i bisogni delle risorse? State sempre in ritardo o state sovrapproducendo? Come gestite le fluttuazioni della domanda?

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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