Come è gestita la successione?

Nella vostra azienda è arrivato il momento di cambiare la generazione. I vecchi lupi stanno andando in pensione, stanno lasciando, e il futuro resta sui giovani.

Saranno capaci di stare al passo? Saranno capaci di mantenere le cose come stanno oggi, o anche migliorarle in futuro?

Le risposte a queste domande sono quelle che spesso assillano gli amministratori delle aziende, che raramente sono in grado di dire con certezza che la generazione successiva sarà in grado di continuare dove la vecchia si è fermata.

Perché è così?

Perché la successione non è quasi mai pianificata nelle nostre aziende. Non esistono metodi, non esistono procedure, non esistono competenze per trasferire il know-how da una generazione all’altra. Il metodo più comunemente usato è quello di “affiancare” il nuovo al vecchio e sperare che tutto vada per il meglio.

Un metodo simile non funziona praticamente mai. Non funziona perché si tratta di una contromisura presa all’ultimo momento, quando l’azienda ha capito che non vi è più niente da fare per mantenere operativo “il vecchio”. E allora, in tutta fretta, gli fa avvicinare un giovane, “il futuro”, che deve imparare in 1 mese quello che il vecchio ha imparato in 40 anni. Missione impossibile. Soprattutto quando ci si ragiona in termini di “esperienza” non documentata, basata semplicemente sui ricordi ed aneddoti raccontati dal vecchio delle sue avventure passate.

Un metodo migliore?

Formazione quotidiana dal primo all’ultimo giorno di lavoro, e trasferimento e condivisione delle notizie e delle migliori pratiche tutti i giorni a tutti i livelli. Formazione della generazione successiva on the job con metodo TWI, lavorando fianco a fianco e acquistando le esperienze e competenze pianificato, ad esempio tramite una matrice delle competenze. In questo modo non è necessario preoccuparsi se la generazione successiva sarà in grado di continuare, si tratta praticamente di una certezza. Una volta che il giovane ha imparato i fondamentali raccolti nella matrice delle competenze che deve possedere, può essere un attivo partecipante nella creazione del futuro, un futuro migliore per l’azienda. Il metodo è shu ha ri, che avevo discusso in passato.

Il lavoro di ogni persona in una azienda deve essere composto da due componenti principali: fare il proprio lavoro al meglio delle proprie capacità e al meglio delle competenze e know how attuale dell’azienda, e poi migliorarlo tutti i giorni. Il miglioramento non deve essere solo a tempo perso, deve essere una parte obbligatoria della mansione di ciascuna persona, che prende una percentuale più alta man mano che si va verso l’alto nella gerarchia aziendale.

Nella vostra azienda, come è pianificata la successione?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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