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Valore della certificazione

Quale è il valore della certificazione?

Mi ha contattato l’altro giorno una amica (ciao Antonella) dicendomi che doveva andare in certificazione altrimenti non era a regola di legge per determinati lavori. Ecco cosa mi aveva scritto:

Siamo nello Stato delle carte, e dobbiamo farlo “per legge” (D.P.R. 412/93 e successive modifiche) senza dover pensare al pratico o guardare ai risultati.

Infatti per poter ricoprire il ruolo di “Terzo Responsabile” e/o gestore di energia per contratti di servizio energia, è richiesta, oltre al possesso dei requisiti tecnico professionali (ex L.46/90, ora D.M.37/08) la certificazione UNI 9001:2008 o iscrizione ad albi equivalenti.

Ma stiamo scherzando? Un’azienda, per essere competitiva nei concorsi pubblici, non viene neanche considerata se non ha la certificazione? E’ fuori legge?

Io conosco l’azienda di Antonella e stanno facendo dei grandi passi in direzione lean, di qualità, di competenza, di servizio ai clienti. Stanno sopravvivendo e migliorando continuamente in un mercato difficile come quello di oggi, e lo stato non gli permette di partecipare a determinate gare perché non hanno la certificazione?

Penso che stiamo andando proprio a rotoli. Se un’azienda è sana, lavora bene, ha profitto, segue i propri clienti, a cosa serve un inutile foglio di carta? E rammento che conosco moltissime aziende che hanno quel foglio di carta, e che lo hanno conseguito solo per sembrare belli agli occhi esterni, ma senza che ci fanno niente per migliorare veramente il loro sistema, essendo continuamente nelle perdite e vicini al fallimento.

Io sono abbastanza indignato di questa cosa. Voi invece, cosa ne pensate? Mi sembra un ottimo argomento di cui parlare…

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