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A chi dobbiamo rispondere?

Nella nostra teoria di management viene sempre enfatizzata l’importanza della chiara linea di comando. L’idea è quella che ogni persona dovrebbe avere uno, ed uno solo, superiore. L’assunzione è che un’azienda soffre se non esiste la chiarezza di questa linea di comando. Pertanto questo concetto ci viene insegnato nelle scuole, ma quando entriamo nelle aziende, incontriamo il bisogno di un diverso tipo di struttura: abbiamo bisogno sia dei capi diretti, quelli nel nostro reparto, ma altrettanto abbiamo bisogno di altri capi, quelli trasversali, che hanno l’autorità di intervenire in più reparti contemporaneamente.

Pensate alla qualità. Se vogliamo veramente inseguire la qualità, potrebbe significare il bisogno di sacrificare qualche efficienza locale e concentrarsi su quella globale dell’azienda. Per questo motivo in aziende lean esiste la struttura cosiddetta “a matrice”, dove ogni persone risponde sì al proprio capo funzionale, ma risponde altrettanto al capo trasversale, che è in grado di vedere l’azienda “dall’alto” e a prendere decisioni che fanno aumentare l’efficienza globale.

I capi del reparto potrebbero premiare le loro persone per i risultati raggiunti a livello locale, senza pensare a come questi influiscono globalmente. Le aziende lean offrono i premi con entrambe le valutazioni, sia dal punto di vista locale che globale, da entrambi i capi.

Magari questo ragionamento potrebbe sembrarvi un controsenso, ma se non guardiamo l’azienda da entrambi punti di vista, rischiamo delle sviste che potrebbero rivelarsi molto costose e anche pericolose per il benessere e la sopravvivenza dell’azienda stessa.

Nella vostra azienda, chi è che comanda? A chi dovete rispondere?

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