Lean Questions: Condivisione del capo dell’iniziativa lean

Continuo oggi con la nuova domanda nella rubrica Lean Questions, che ogni venerdì risponderà alle vostre domande, che farete tramite i soliti canali: FacebookGoogle+ e Contatti.

Oggi la domanda è di Andrea, che l’altro giorno mi ha chiesto:

Ho il capo dell’iniziativa lean che è bravissimo, conosce tutto e capisce i concetti al volo. Ma ha un problema: quando c’è qualcosa da fare, quando non trova supporto dei colleghi, fa tutto da solo e non condivide le informazioni né il perché delle sue azioni. Come posso fare per farlo diventare più un leader che insegna agli altri e meno un bravissimo tecnico con la passione di fare di persona?

La risposta, e ne abbiamo discusso anche di persona: SFIDARLO.

Cosa significa sfidare? L’ho spiegato proprio qualche giorno fa

Non deve fare lui tutto il lavoro, ma deve insegnare le sue conoscenze ad altri. Lui vede il lavoro, lo capisce, vede lo spreco, e non sopporta il fatto che gli altri non abbiano la stessa volontà sua di cambiare.

Lui deve essere un personaggio come Taiichi Ohno: deve essere lui a chiedere agli altri cosa stanno facendo, perché lo stanno facendo, e pretendere da loro che inizino a pensare diversamente. Qualche volta anche riprenderli e andare in discussione. Ma senza fare lui direttamente in prima persona il lavoro. Se lo fa lui, sarà solo lui a crescere e imparare, mentre gli altri lo guarderanno e quando avranno qualsiasi problema alzeranno le mani e lo chiameranno in soccorso. Un’azienda non può dipendere da una sola persona…

Il suo obiettivo deve essere, come prima cosa, di trovare un gruppetto di alleati (e lì ne puoi trovare qualcuno…) e utilizzarli per fare delle modifiche che iniziano a muovere la ruota. Poi gli indecisi vedranno, e andranno ad unirsi. Devi crescere la cultura una persona alla volta. E lui deve essere il traino, il PULL del tuo sistema, e non il PUSH. Digli questa differenza e capirà…

Lui se spinge da solo il lavoro, non riuscirà a seguire tutto. Se tira invece, si innesca la catena e le cose iniziano a muoversi.

E più utile e importante per l’azienda come traino che come esecutore. Guidalo a diventarlo, dandogli obiettivi difficilmente raggiungibili se tutti, o la gran parte, non iniziano a pensare diversamente. In questo modo capirà anche lui che non potrà farlo da solo e che dovrà giocarsi le proprie carte coinvolgendo gli altri e facendoli crescere. Attenzione però a seguirlo, per non bruciarlo. Anche questo potrebbe essere un pericolo. Se una persona è seguita bene, e se il top management è chiaro e trasparente nelle proprie intenzioni, non ci saranno problemi di questo tipo.

Anche voi avete lo stesso o simile problema nella vostra azienda? Provate a seguire i miei suggerimenti, e magari potrete anche voi iniziare a muovervi… ;)

E PS. Se avete anche voi qualche domanda da farmi, basta che utilizzate i canali elencati sopra e di seguirmi su G+ e FB. Come vedete, sono sempre pronto a darvi una mano… ;)

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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