Se non ci sono vincoli burocratici…

Ho letto qualche settimana fa un articolo (che non riesco più a trovare…) del mio amico Matthew E. May estratto dal suo ultimo libro, The Laws of Subtraction.

L’articolo parlava del come, dopo un terremoto a LA che ha abbattuto un cavalcavia su una delle più trafficate autostrade di America, la stessa è stata ripristinata in un tempo record da parte di un’azienda che ha vinto l’appalto solo grazie al tempo di consegna promesso, e con penali enormi, ma altrettanto enormi premi (1.000.000$ per ogni giorno di anticipo…) se il lavoro viene finito prima del tempo previsto.

L’amministratore dell’azienda che ha vinto l’appalto, ha chiesto una sola cosa: avere tutti i funzionari che fanno le verifiche e approvano i lavori sul posto in modo tale che non bisogna aspettare il loro arrivo per giorni prima di poter continuare con il lavoro. Accontentata questa sua richiesta, il lavoro è stato terminato in metà del tempo pianificato, con un profitto impressionante per l’azienda appaltatrice.

In pratica, questo bravo imprenditore ha individuato nella burocrazia statale il peggiore dei suoi sprechi e ha scommesso l’azienda su questa osservazione. E ha stravinto la sua scommessa.

Chiaramente la burocrazia non è un problema solo in America. Da noi è solo MOLTE VOLTE peggio…

Vi faccio un esempio privato. Dovevamo trasferire il bambino da un asilo in una città in un asilo nell’altra città. Per cancellarci nella prima città mia moglie è andata là dove l’aveva iscritto e gli hanno detto che l’ufficio non era più lì, ma dall’altra parte, indicandole un indirizzo. Arrivata a quest’altro indirizzo, il primo giorno ha trovato l’ufficio chiuso (alle 10.30 del mattino di un giorno feriale…), quindi è tornata due giorni dopo (il giorno successivo era un giorno non aperto al pubblico per l’ufficio) nell’orario scritto sulla porta (08.00-10.00). Arrivata lì, le hanno detto che, purtroppo, le cancellazioni non si facevano lì, ma in un posto ancora diverso. Altri giorni persi… Finalmente quando è riuscita a entrare in questo ufficio in orario di apertura, la cancellazione consisteva nello scrivere a mano, su un foglio di carta, che il bambino tal dei tali non frequenterà più l’asilo tal dei tali. E ha consegnato questo foglietto a una impiegata che non si sa bene cosa ne avrebbe fatto. Comunque la cancellazione nella prima città, finalmente, è stata fatta.

Arriviamo all’iscrizione nell’altra città. La storia si ripete. Tra un ufficio e l’altro, tra un asilo e l’altro, tra un orario impossibile di apertura e l’altro (quale ufficio pubblico può aprire alle 08.00 e chiudere al pubblico alle 09.00!?). Insomma, altra settimana per finire il tutto.

Come detto, qui da noi la burocrazia pubblica è solo MOLTE VOLTE peggiore che negli USA. Magari si potesse fare qualcosa per rendere le cose più efficienti per il cliente (cittadino). Ma tanto, cosa volete che sia il cittadino, solo l’ultimo da sballottare a destra e a sinistra…

E poi ci lamentiamo che paghiamo tante tasse e non abbiamo nessun servizio di ritorno. A ragione, direi…

PS. E non vi racconto neanche quanto tempo ho dovuto aspettare l’azione di un amministratore del condominio per indire una riunione condominiale per un emergenza assoluta nel condominio. Anzi, ve lo racconto. Tre settimane (in cui stare senza acqua calda, riscaldamento, fornelli). Purtroppo, non poteva fare niente. E’ la legge che glielo prescrive… Qui, anche se si volesse, non si potrebbe fare quel lavoro impossibile in un tempo richiesto, perché figurati se un funzionario pubblico passa delle giornate nel cantiere a seguire il lavoro e a firmare la sua approvazione… Ci sono cose più importanti da fare…

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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