Cosa significa sfidare?

Jon Miller parla nel suo articolo della SFIDA e dei vari significati di questo concetto per come è interpretato nel sistema lean.

Ecco l’estratto delle definizioni della sfida che ivi troviamo:

Toyota crede che un posto di lavoro efficace è quello che permette alle persone di diversa età, diverso sesso, diversi gruppi etnici e diverse culture di lavorare insieme come squadra. Noi crediamo nelle sfide e nell’importanza di prendere le decisioni basate sull’investigazione personale, efficiente ricerca dei fatti e profonda analisi. Lavorare in Toyota è anche un esercizio di pensiero a lungo termine.

Sfida. Questo significa non solo affrontare le sfide, ma anche sfidare tutto quello che sappiamo e facciamo, ed essere preparati di cambiare le cose per ottenere dei miglioramenti.

Stiamo formando una visione a lungo termine, affrontando le sfide con il coraggio e creatività per realizzare i nostri sogni.

In Toyota, stiamo sempre sfidando noi stessi, guardando come possiamo migliorare ciò che facciamo, e pensando a nuove idee che faranno le vite dei clienti quel poco migliori.

La sfida in termini lean non è generalmente pensata come un concetto puramente esterno, ossia di raggiungere un obiettivo, ad esempio di produttività o simili. La sfida invece è più un concetto interiore, dove l’enfasi è sulla crescita della persona, e non sul raggiungimento di qualche obiettivo importante per l’azienda.

Ma perché?

Perché le aziende lean sanno che se fanno crescere la capacità delle persone, i risultati per l’azienda arrivano. Nella sfida è incluso il fallimento in maniera implicita. Il fallimento fa parte del processo di apprendimento e miglioramento. Se non provi, non puoi sapere quello che funziona o non funziona, e quindi non puoi migliorare. Il fallimento deve essere addirittura VOLONTARIO e SISTEMICO, bisogna cercarlo in continuazione per poter trovare il modo migliore.

La sfida quindi è un processo di crescita, e non un qualcosa da raggiungere per forza. Quando nelle nostre aziende sfidiamo qualcuno di fare qualcosa, di solito vogliamo sempre il risultato raggiunto, altrimenti lo sfidato potrebbe essere visto come un incapace. La nostra cultura non permette di sbagliare. Vuole il risultato, subito.

Ma provate a pensare come nasce l’arte. Nasce attraverso un lungo processo di crescita, partendo da zero e poi pian pianino sviluppando le abilità che poi permettono di diventare maestri. Le 10.000 ore per raggiungere la maestria in qualsiasi lavoro, descritte da Malcolm Gladwell nel suo bestseller Outliers, sono solo una conferma che maestri si diventa, e non si nasce. Puoi essere portato a fare una cosa meglio di qualcun’altro, ma il duro lavoro mirato ti può comunque permettere di raggiungere l’1% dell’elite mondiale nel campo in cui desideri diventare l’esperto. Mirato vuol dire che sei guidato sempre nella direzione giusta, che in continuazione sposta le tue attuali capacità, portarle al limite fino al fallimento, e poi capendo il perché dello stesso e dove bisogna lavorare per evitarlo la prossima volta.

Come è che vengono gestite le sfide nella vostra azienda?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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