Domanda fatta su LinkedIn da Nicolas Stampf e riportata nell’articolo di Michel Baudin sul suo blog.
La mia risposta: mentalita’.
La gente non vuole imbarcarsi nel cambiamento, non vuole cambiare qualcosa che, piu’ o meno, funziona. Anche se il premio per il lean potrebbe essere notevolemente superiore.
Come si fa a cambiare questa mentalita’? L’avevo gia’ scritto nell’articolo che cambia della psicologia del cambiamento. Ci sono metodi provati e comprovati, che hanno dato vita a successo dopo successo. L’unica cosa che ci vuole e’ la creazione delle abitudini giuste nel posto di lavoro.
Imparare gli strumenti del lean management non e’ difficile. Sono tutti scritti e riscritti migliaia di volte, spiegando tutti i retroscena e trucchetti del mestiere.
Quello che e’ difficile, ed e’ quello che distingue un ottimo lean manager da uno mediocre, e’ il saper applicarli quando servono e nella maniera migliore per le persone e processi che si stanno esaminando. Saperli applicare in sostanza per risolvere il problema che si sta affrontando.
Per fare questo ci vuole esperienza. E l’esperienza si ottiene solo ed esclusivamente attraverso molti fallimenti e esperimenti non riusciti come abbiamo sperato.
E non tutti sono pronti a fare questi sacrifici: cercano la gallina dalle uova d’oro al primo botto. Ecco perche’ e’ difficile imparare il lean management. Va contro quello che ci e’ sempre stato insegnato a scuola: i geni trovano sempre soluzioni fenomenali. L’unico problema: non ci raccontano mai il processo che gli ha portato a quelle scoperte…
I geni non si nasce, si diventa…