Come vanno le azioni di Facebook?

Qualche giorno fa la Facebook è diventata un’azienda pubblica. Ha chiuso la prima giornata vicino a 105 miliardi di dollari. E da allora le sue azioni sono calate fino ad arrivare a circa 80 miliardi di dollari, con una perdita netta del circa 25%.

Io mi chiedo sempre: Ma come fa un’azienda che ha fatturato 1 miliardo nello scorso anno avere un valore in borsa di 100 volte superiore? Si tratta della solita bolla pronta ad esplodere…

Ho parlato anche dell’acquisizione dell’Instagram da parte della stessa Facebook, acquisizione che è andata in porto per 1 miliardo di dollari, praticamente quello che Facebook ha fatturato in un intero anno. E Instagram non aveva praticamente alcun fatturato, è solo una utility per organizzare le foto…

Fino a quando queste speculazioni andranno avanti, senza alcuna copertura vera di valore vero alle spalle, non dobbiamo meravigliarci che il mondo economico sarà in crisi.

La diminuzione del valore delle azioni della Facebook non è un caso. E’ stato pompato troppo nella pre-IPO e adesso, pian pianino, sta scendendo e sta raggiungendo un valore attuale più realistico, che alla fine mi meraviglierei di vedere superiore a 2-3 miliardi di dollari. Chi ha avuto fortuna di acquistare prima della IPO (o che lavorava in Facebook ed ha ricevuto un parco azioni…) farebbe bene ad incassare subito, prima di perdere praticamente tutto il valore fittizio dell’azienda.

Non dico che la Facebook sia un’azienda destinata a fallire, dico solo che l’attuale valore è questo. Se poi saranno in grado di accrescerlo, bravi loro. Finora, non lo sono stati in quanto questo non era un loro obiettivo: dovevano acquisire praticamente tutta la popolazione mondiale e legarla alla propria piattaforma con tutte le loro informazioni personali, per poi poter vendere al miglior offerente questo valore informatico. Adesso è arrivata l’ora di iniziare a ricevere queste offerte…

I clienti della Facebook non siamo noi tutti, noi siamo solo degli strumenti in mano a questa organizzazione che da ora in poi dovrà vendere a qualcuno le nostre informazioni personali per poter sopravvivere alle tempeste del mercato…