Quale è il valore delle fiere?

In questi ultimi giorni passo ore ed ore seduto senza fare niente, aspettando che qualcuno arrivi, in fiera.

E si fanno vedere pochissimi, spesso chiedendo cose che non puoi neanche offrirgli.

Allora mi chiedo: ma quale è il vero valore delle fiere?

In un’economia del secolo scorso, dove dovevi farti conoscere fisicamente per poter figurare in un mercato, poteva anche avere un valore. Oggi non è più così. Abbiamo talmente tanti mezzi per diffondere il nostro brand che una spesa come quella delle fiere può essere facilmente assorbita con una seria campagna di marketing sul proprio sito web e promossa tramite i social network.

Sono assolutamente d’accordo che un contatto umano è fondamentale, e che bisogna conoscere i clienti e i loro problemi/requisiti dal vivo, ma un primo contatto può essere fatto anche in in altro modo tranne che in fiera, e poi si può andare a visitarli con un obiettivo e piano di marketing mirato per i loro bisogni.

Oggi esistono dei mezzi tecnologici che possono rendere questo primo contatto molto facile e ad un costo praticamente nullo, e potete parlare con i vostri potenziali clienti anche faccia a faccia, dal vivo.

Perché, secondo voi, il business tradizionale è restio a questo tipo di relazione? Che cosa si può fare per cambiare questa mentalità? Oppure ancora, cosa si può fare per rendere le fiere più interessanti e di maggiore valore anche per le aziende che le vogliono fare per forza (e qui non dovete dirmi che servono hostess più appariscenti, in quanto quelle non mancano mai…)? 😉

Quali sono le vostre esperienze delle fiere e che valore avete trovato in infinite ore di attesa che qualcuno venga a chiedervi qualche informazione?

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

4 comments… add one
  • Cristina Musat Mag 16, 2012, 1:25 pm

    Sono gia molti anni (almeno 7) da quando ho deciso che certe strategie di marketing non vanno per quelli che rendono servizi. Oggi non spendo piu per fiere, esposizioni, ne per trasmettere informazioni sulla carta.
    Ma e una decisione collegata al tipo di cliente desiderato – se per il cliente (anche cliente futuro) valore significa contatto diretto e informazioni materializzati sulla carta, allora non si deve rinunciare alle ferie e alle lettere/carte di presentazione.
    Ma se il messaggio verso i clienti ha nel centro la preoccupazione per la riduzione delle risorse usati nel processo di lavoro, come mai dimostrargli il contrario (perdere tempo durante le fiere o usare metodi piu costosi per farmi conosciuta)?

    • damiano Mag 16, 2012, 8:49 pm

      Abbiamo cercato di far conoscere in Italia lo strumento delle Fiere virtuali ma il mercato italiano non è ancora pronto, a differenza del mercato americano. Infatti non siamo riusciti ad organizzare la prima fiera virtuale del franchising per mancanza del numero sufficiente. A noi sembrava e sembra ancora tutt’ora un’ottima idea.

      • Dragan Bosnjak Mag 18, 2012, 11:39 pm

        Grazie Damiano,
        Le fiere virtuali forse possono funzionare in qualche settore, non sono sicuro che vanno bene in generale. Bisogna provarle, sperimentare, lanciarle in modo tale che vengano veramente viste da tutti i possibili interessati. Quando le organizzate, siete sicuri di aver chiamato tutti coloro che potrebbero essere degli elementi chiave del settore in cui la fiera virtuale prende posto? E’ gratuita? Secondo me, uno strumento nuovo con queste premesse, almeno all’inizio, prima di essere conosciuto e riconosciuto, dovrebbe dare la possibilità ai partecipanti di provarlo gratuitamente.

    • Dragan Bosnjak Mag 18, 2012, 11:35 pm

      Grazie Cristina,
      Le fiere possono avere un valore tangibile solo nel momento in cui la spesa sostenuta per una fiera viene ripagata dai contratti firmati durante la stessa o immediatamente dopo, con potenziali clienti prima sconosciuti che dopo diventano reali. Ma quante volte andate in fiera solo per “far vedere che siete ancora vivi”, con tutta la gente che vi visita che già conoscete e ci lavorate? Ma questo primo contatto può essere fatto anche diversamente, con un marketing più mirato e la ricerca approfondita della nicchia di mercato di interesse…

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