Come si diffonde il yokoten?

Come già detto in passato, yokoten è la diffusione delle migliori pratiche tra le varie funzioni all’interno di una organizzazione o anche tra le varie organizzazioni.

Ma come viene eseguita questa diffusione?

La diffusione della conoscenza avviene tramite un trasferimento diretto, testa a testa, tramite un dialogo. Questo però non significa che chi deve applicare la nuova pratica deve semplicemente copiare la pratica migliore del suo interlocutore: bisogna sempre pensare in termini di kaizen, miglioramento continuo, e cercare di capire come quella migliore pratica può essere applicata al vostro caso e/o ulteriormente migliorata.

La responsabilità, nel yokoten, risiede nell’adattatore nel capire la sua situazione specifica e dove la migliore pratica può essere applicata, e anche come essa può essere migliorata. Il processo di adozione segue, come al solito, il ciclo PDCA, che previene di copiare ciecamente la stessa o, il peggiore dei casi, di applicarla ciecamente dietro un ordine mandatorio del top management dell’azienda.

Quindi, chi riceve una migliore pratica deve capire per prima cosa come applicarla con lo stesso successo alla propria realtà, e poi come migliorarla ulteriormente in modo tale che lui, un domani, diventi il diffusore della nuova migliore pratica, un benchmark per gli altri. E questo processo, dell’andare avanti-indietro del yokoten, permette poi di creare una cultura della diffusione delle migliori pratiche all’interno delle organizzazioni.

Nelle aziende tradizionali, la condivisione vede l’innovazione come qualcosa di statico e fisso e deve essere copiato così come è. Spesso addirittura vengono condotti degli audit per verificare che la copia è stata eseguita a regola d’arte. Questo modo di ragionare può solo danneggiare l’azienda a lungo termine, ammazzando la capacità di kaizen delle persone: bisogna copiare non esattamente, ma intelligentemente…

Invece diffondendo la migliore pratica con l’obiettivo di migliorarla da chi la sta adottando, riesce a creare una cultura di sana competizione tra le varie unità che condividono o anche tra le varie organizzazioni, e inoltre, se si stabiliscono delle metriche uniformi per i vari processi, di permettere ai collaboratori di andare a vedere il processo che funziona meglio (ha i parametri migliori) per imparare da esso, vedendo cosa stanno facendo meglio e/o diversamente.

Nella vostra azienda, quando vi arriva l’informazione di qualche migliore pratica attuale, come è che vi comportate? Copiate o cercate di capire come applicarla e migliorarla ulteriormente?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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