Come riconoscere un fallimento prima che ti colpisca?

Oggi vi propongo un guest post di Stefano Mini che spiega come gestire dei fallimenti, come risolvere i problemi, fare kaizen e hansei. Potete leggere una brevissima bio di Stefano in fondo all’articolo.

Se anche voi volete fare un guest post su Encob Blog (deve chiaramente essere rilevante per l’audience di Encob Blog…), potete leggere le linee guida e poi contattarmi.

Una regola del marketing, il settore che studio, è: chi sbaglia di meno, è il migliore. In altre parole nel marketing il fallimento è la norma, il successo è l’eccezione. Fai gli studi di settore, organizzi un programma perfetto eppure qualcosa va storto. Perché? Non si sa, l’errore non riesci a trovarlo.

Ed è proprio per questo che mi piace: non ci sono formule sicure per il successo, l’unica cosa che puoi fare è cercare di ridurre i fallimenti. Per questo la gestione degli errori è fondamentale, altrimenti si rischia di perdere tutto.

Ma non è solo nell’economia che saper gestire un errore è fondamentale. Sì, sto parlando della crescita personale.

Molti nemmeno si rendono conto quando sbagliano. O forse se ne accorgono, ma non rimediano comunque. Vanno avanti imperterriti per due motivi:

  • Pensano di aver fatto la scelta giusta, sono ciechi di fronte all’errore;
  • Sono troppo testardi od orgogliosi per ammettere il fallimento.

E l’errore viene ripetuto ancora e ancora, con scarse possibilità di miglioramento. Poi queste stesse persone si chiedono perché non riescono a raggiungere i loro obiettivi!

Quindi, prima di tutto, devi imparare a riconoscere i tuoi errori. Questo è un passo fondamentale per arrivare poi a scovare i tuoi errori prima che si verifichino. E per farlo, utilizzeremo la mia tecnica preferita: la visualizzazione. Come? Continua a leggere!

Come trovare gli errori

Come ti ho detto, i due motivi che non ti permettono di trovare l’errore sono la cecità di fronte all’evidenza e la testardaggine. Quindi, prima di tutto, devi risolvere questi due problemi. Se non sai riconoscere un fallimento dopo il fattaccio, le possibilità di scovarlo prima sono parecchio limitate. Ma non ti preoccupare, non è così difficile!

Quello che devi fare è monitorare costantemente i risultati e confrontarli agli obiettivi. Parlare di un fallimento in senso assoluto è sbagliato: puoi riuscire o fallire solo in base all’obiettivo che ti sei proposto. Prima di metterti in moto o di tentare qualsiasi progetto, devi necessariamente definire un traguardo a cui ambire. Qui il test varia a seconda del tipo di obiettivo che ti sei prefissato:

  • Obiettivo booleano. In matematica, una variabile è detta booleana quando può assumere solo due valori: vero o falso. Un obiettivo è booleano quando puoi essere un successo o un fallimento, senza vie di mezzo. Ad esempio, se vuoi correre una maratona, non ci sono stadi intermedi: o la corri o non la corri;
  • Obiettivo quantitativo. Se il tuo obiettivo contiene un numero o prevede un percorso, allora è quantitativo. Vuoi perdere 10 kg in due mesi, ad esempio.

Analizzare gli obiettivi booleani è semplice: sai subito se li hai realizzati oppure no. Con gli obiettivi quantitativi, invece, la cosa è un po’ più complicata. Hai fatto dei progressi, ma non sono sufficienti per chiamarli una vittoria. Ti sei impegnato poco? Hai stabilito un traguardo fisicamente al di fuori dei limiti umani?

Siediti un attimo a pensare cos’è andato storto, a cosa avresti potuto fare per cambiare le cose. Quali sono stati i tuoi errori? Come puoi evitarli d’ora in avanti? Rispondi a queste domande, elabora delle soluzioni vincenti, e datti da fare! Avrai sicuramente più successo della volta precedente. E cos’è questo se non crescita personale? 😉

Come vedi, la cosa più importante da fare è innanzi tutto quella di stabilire degli obiettivi e definirli per bene. Se non sai dov’è il traguardo, come pensi di poterlo raggiungere?

Come vedere un fallimento invisibile

Potresti essere contento di essere arrivato fino a qui: sai riconoscere l’errore, quindi stai a posto. Magari sai anche imparare velocemente dai tuoi errori. Eh no, ti piacerebbe!

Adesso è il momento del passo successivo, il momento di imparare a riconoscere questi fallimenti prima che si verifichino. Questo ti permetterà di risparmiare un sacco di energie che butteresti a portare avanti progetti destinati ad un misero fallimento, e a correggere gli errori prima che trascinino i tuoi buoni propositi nella… Melma.

Come ti ho anticipato, dovrai utilizzare la visualizzazione mentale (o attualizzazione). L’unico prerequisito è che il tuo percorso verso la realizzazione dell’obiettivo sia già iniziato. Quindi non utilizzare questa tecnica quando ancora stai panificando, perché non ti servirà.

Cosa devi fare? Chiudi gli occhi, e immagina che tutto sia andato storto. Non hai perso chili e anzi ne hai guadagnati, non riesci a fare 10 km di corsa figuriamoci una maratona intera, la tua azienda sta andando a rotoli. Immagina nel modo più vivido possibile le tue sensazioni. Ora chiediti: dove hai sbagliato? Cosa non hai fatto che invece avresti dovuto fare? E infine, la cosa più importante: come puoi evitare questo disastro?

Come vedi, questo è lo stesso identico procedimento che devi fare dopo un fallimento. Con la differenza che qui il fallimento è immaginario e ipotetico, non si è ancora verificato. E dimmi se è poco!

Con questa tecnica riuscirai a trovare i nodi che non sono ancora arrivati al pettine, per usare una metafora fantasiosa. Il principio è che devi sempre mantenere monitorati i risultati, per riuscire a trovare gli errori prima che sia troppo tardi. Ma è molto difficile trovare un errore prima di avere un riscontro pratico (il fallimento).

Qui invece parti da un presupposto diverso: stai sicuramente commettendo qualche errore, devi solo scoprire dove. Il che è anche vero: per quanto tu possa studiare bene un piano, ci sarà sempre spazio per migliorare. Quindi non rischiare di fare del lavoro a vuoto, ma cerca di capire adesso dove stai sbagliando.

E ora: stop! Prendi subito un tuo obiettivo, usa la tecnica che ti ho appena descritto per trovare almeno un errore che stai già facendo, e scrivilo nei commenti. Scrivere è importante: aiuta a focalizzare la mente e ti permetterà di risolvere il problema con maggiore disinvoltura.

Ti è piaciuto l’articolo? Bene, allora perché non passi a trovarmi sul mio blog Mindcheats – Trucchi per sfruttare la mente? 😉

In teoria economista in pratica barista, Stefano Mini amministra il sito web Mindcheats – Trucchi per sfruttare la mente, nel quale condivide alcuni semplici trucchi che usa quotidianamente per vivere meglio sfruttando al massimo il cervello.

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Paolo Feb 15, 2012, 11:28 pm

    Internet sta diventando piccolo! Questa sera ho conosciuto Mini da qualche link che mi ha portato sul suo sito (e mi è subito sembrato interessante tanto da memorizzarlo nei preferiti da ritornare a leggere) ed ora lo ritrovo guestpostato qui! Ma insomma!

    • Dragan Bosnjak Feb 15, 2012, 11:35 pm

      Non è che internet sta diventando piccolo, ma che i veri valori e idee vengono fuori e si incontrano… 😉

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