Pratica mirata e deliberata

L’altro giorno ho commentato l’articolo di amici su QualitiAmo Imparare a non fare errori, e nei commenti hanno, come supponevo, esposto il loro punto di vista, confermato negli articoli successivi sul loro blog.

Infatti, non bisogna imparare a non fare degli errori, ma imparare a prevedere gli errori, ossia le azioni preventive contro le azioni puramente correttive, come vengono definiti nei circoli della qualità.

Io vado avanti nel mio ragionamento. Errori bisogna farli, ma non a caso. Gli errori devono provenire da una mirata e deliberata sperimentazione delle ipotesi che ci portano da una condizione target a quella successiva, più vicina al nostro obiettivo o visione finale dell’azienda.

Facendo gli errori in questo modo, noi andiamo a sfidare lo status quo della nostra conoscenza attuale e ad approfondirla con le nuove conoscenze chiarite con la sperimentazione stessa.

Se la sperimentazione è condotta a casaccio, senza condizione futura obiettivo specificata, permettendo alle persone di provare qualsiasi cosa, magari spendendo anche enormi risorse nel processo, senza ottenere alcun risultato tangibile che ci porta più vicino allo stato ideale o obiettivo prefissato, allora abbiamo solo aggiunto altro spreco inutile nella nostra azienda…

Quindi, prima di procedere con la sperimentazione, chiarite bene cosa volete fare, perché volete farlo e come questo sperimento vi avvicinerà al vostro obiettivo. Specificate anche che risultato vi aspettate che si otterrà dalla sperimentazione, in modo tale che dopo potete confrontarlo con ciò che ottenete realmente: ogni differenza è un nuovo apprendimento e quindi il know-how vostro e della vostra azienda.

Pratica e apprendimento, quindi, devono essere fatte in maniera deliberata e mirata. Mio consiglio iniziale, se non avete la necessaria esperienza di questo processo, è di rivolgervi a qualche sensei che vi possa indicare come fare questa sperimentazione, come potete definire gli obiettivi e come andare a valutare i risultati.

In questo modo gli errori che andrete a fare andranno ad accumulare la vostra capacità di apprendimento e la vostra esperienza nella gestione dei vostri processi, con obiettivi sfidanti e stringenti.

Qualche vostra osservazione?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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