La biografia di Steve Jobs: Ho molta paura…

Perché questo titolo?

Ho letto da poco il libro dedicato a uno dei più grandi creatori e inventori dell’ultimo secolo, Steve Jobs di Walter Isaacson. E ho paura perché questo libro serva da esempio per i futuri manager su come deve comportarsi un leader di un’azienda.

No, non ce l’ho con la capacità di Steve Jobs nell’inventare incredibili cose e a risolvere i problemi di milioni di persone alle quali i computer tradizionali non offrivano la semplicità d’uso. Lì era veramente un genio assoluto. Anche la sua capacità nel voler avere le sue fabbriche sempre perfette, con processi che girano a meraviglia è da ammirare, infatti lì la filosofia orientale che seguiva lo ha indirizzato verso quello che noi conosciamo come il lean thinking.

No, queste non sono le cose di cui ho paura. Ho paura che le persone che seguono i suoi insegnamenti prendano la parte peggiore del suo carattere, ossia di non accettare e non sopportare mai il fallimento. Qualsiasi prodotto che non soddisfava in pieno una sua visione di semplicità e perfezione risultava in una testa che saltava. Anche lui ha imparato molto dai suoi fallimenti, ma non sopportava che gli altri, suoi dipendenti, li commettessero.

Ecco, questa è la cosa di cui ho paura. Che i giovani manager oggi imparino da lui che l’errore e fallimento è una cosa da evitare altrimenti risulta in un taglio di teste. Dal fallimento bisogna imparare, bisogna costruire su di esso. Non esistono processi o prodotti perfetti. Esistono solo cose che si possono costantemente perfezionare, con la sperimentazione e fallimento continuo.

Imparate altre cose da Steve Jobs. Scordatevi di quest’ultima. Non vi aiuterà nella vita.

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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