Cosa è che accomuna le pratiche nella Google, Thomas Edison, Tiger Woods e molte altre persone che si sono dimostrate molto creative nell’arco della storia?
Si tratta della meditazione.
Come può influire la meditazione sulla creatività delle persone oppure sulla cultura di una azienda?
Molti scienziati hanno studiato i fattori che influenzano la creazione delle innovazioni in vari ambiti e uno dei fattori più importanti è sempre stata una mente rilassata e quieta. E la meditazione serve proprio per quello…
Il rilassamento mentale permette al cervello di schiarirsi e ripartire, e allo stesso momento creare nuove connessioni ed associazioni. Il risultato di ciò è un’improvviso momento creativo, ossia il famoso momento “aha” quando la soluzione ad un difficile problema semplicemente ci colpisce in testa. E che solitamente accade quando non facciamo niente che ha a che fare con il problema al quale stiamo lavorando – ad esempio mentre dormiamo, mentre stiamo guidando, o mentre facciamo la doccia.
E più pratichiamo la meditazione più di queste idee ci arrivano, più diventiamo bravi a trovare queste vie nascoste nella nostra mente.
E oltre a questo sviluppo creativo, gli studi hanno dimostrato anche che la meditazione fa sviluppare più materia grigia in determinate zone del cervello e crea connessioni più forti tra le varie regioni del cervello e meno atrofia dovuta all’età. In altre parole, meditazione rende il cervello più grande, più veloce e più giovane…
Ritorniamo alla connessione della meditazione con il mondo aziendale e con il lean. Nel lean è fondamentale la pratica del hansei, ossia della riflessione dopo aver finito un progetto o un ciclo di lavoro. Come viene fatta questa fase? Di solito mettendosi da parte, in un ufficio quieto, e facendo il riepilogo con tutta la calma e in silenzio di tutto quello che è successo, delle opportunità che si sono viste e realizzate, dei problemi incontrati, degli insegnamenti appresi.
In pratica una specie di meditazione. E questa fase nelle aziende lean è praticamente obbligatoria dalla sequenza PDCA utilizzata, dovuta al metodo scientifico. E tutte le grandi idee di miglioramento vengono scoperte proprio in questa fase, e non direttamente durante l’esecuzione. Perché quando si esegue, bisogna essere efficienti e non pensare molto. Poi, a freddo, durante la riflessione, ci vengono in mente idee di come potevamo fare diversamente il lavoro, e se riusciamo a registrare queste idee e le condividiamo con i nostri collaboratori, possiamo ottenere un boom di creatività e innovazione sia nei prodotti che nei processi.
Vi do un esempio di come gestisce questa “libertà” una società come Google: in pratica il 20% del tempo (una giornata a settimana…) dei dipendenti è lasciato libero a tutti per lavorare su qualsiasi progetto vogliano. E tutti i prodotti migliori e creativi della Google sono nati in questo tempo, basta citare Gmail oppure Docs.
Ma questo non è tutto. In Google esistono, in questo tempo oppure anche nel tempo libero, delle sessioni di meditazione, e addirittura anche un corso di meditazione presso la Google University, incoraggiando gli impiegati di usare le pratiche della meditazione per aumentare la auto-consapevolezza, concentrazione ed attenzione.
Come potete anche voi sfruttare i vantaggi dati dalla meditazione e riflessione nella vostra azienda? Bisogna istituire le abitudini, e una delle prime cose che si possono fare è quella di lasciare del tempo libero a tutte le persone di riflettere in pace su come possono contribuire a migliorare i processi in cui sono partecipi. Capisco che per molti questo sembrerà un controsenso e anche magari idea poco intelligente, soprattutto adesso nei momenti della crisi quando bisogna produrre e correre anche di più rispetto a prima. Ma controsenso o no, le idee creative arriveranno solo così. Iniziate con dare un ora o due ore settimanali ai dipendenti di pensare, di ritirarsi a riflettere. Può anche essere fatto in piccoli gruppi, però è preferibile proprio fare tutto da soli e poi unire le idee durante le riunioni nei piccoli gruppi che devono gestire un processo o risolvere un problema. Pur piccola che sembri questa ora o due, vedrete che potrebbe produrre delle idee creative che mai prima vi sarebbero venute in mente.
E anche le persone saranno più contente. Basta però che date questa libertà, ma non che vadano in giro a chiacchierare tra di loro. Tenetele responsabili per pensare ad un problema ricorrente e nelle riunioni parlate di cosa hanno pensato, che miglioramento potrebbero proporre per i processi o prodotti. Insomma, libertà responsabilizzata…
Provateci. Sono sicuro che qualcosa di buono lo troverete…