Perché il benchmark esterno è sbagliato?

Non fraintendetemi.

Non dico che il benchmark esterno non è importante per le aziende.

Dico solo che impostare gli obiettivi e la strategia della vostra azienda solo in funzione del benchmark esterno è sbagliato.

Provate a pensarci.

Supponiamo che volete lanciare un prodotto innovativo nel vostro mercato, che cambia tutte le carte in gioco. Vi basate su un benchmark esterno per progettarlo? Oppure lo sviluppate migliorando continuamente i vostri processi e prodotti interni e salta fuori l’idea?

Credo che il 99,9% di prodotti innovativi vengono da questi principi. Si matura internamente, si sviluppano specifiche capacità, si raggiunge la maestria nei processi interni, che poi rende lo sviluppo di un prodotto innovativo una cosa naturale per gli interni. Ricordatevi sempre di Edison e dei suoi 9.999 sperimenti sbagliati prima di azzeccare quello giusto che poi cambiò il mondo… Nessuno prima di lui aveva mai pensato alla lampadina…

Ma non serve andare così lontano nel tempo… Pensate ad esempio all’azienda più innovativa dell’ultimo decennio, La Mela Morsicata… I prodotti che hanno lanciato sul mercato negli ultimi anni e che hanno sbancato lo stesso sono tutti prodotti che per loro, internamente, sembravano una naturale prosecuzione del loro sviluppo e della loro strategia. Invece per l’occhio esterno, questi stessi prodotti risultavano delle innovazioni impossibili, incredibili. Ma vi faccio una domanda: le avrebbero fatte se si fossero basati solo sul benchmark esterno? La risposta è chiaramente no…

Quindi, se volete dominare il vostro mercato e volete essere innovativi e creativi, l’unica strada è quella di impostare una visione e gli obiettivi interni molti spinti, e poi di inseguirli giorno dopo giorno… Migliorando in quelle piccole cose apparentemente insignificanti (ma che fanno la differenza…) tutti i giorni con tutti i vostri dipendenti e si avvicinandovi alla visione e stato ideale.

Solo migliorando i benchmark interni si ottiene l’innovazione vera.

E’ una cosa che, purtroppo, in Italia se la ricordano in pochi. E copiano i prodotti dei concorrenti pensando che se hanno un prodotto equivalente potranno rubargli il cliente e farlo diventare loro, magari dandogli 0,02€ in meno come costo dello stesso… E poi si lamentano di tutto e di tutti.

Invece, tornando al nostro esempio della Mela: Per caso sono i più economici? No. Sono i leader nel mercato? Assolutamente… Perché sono un culto di innovazione e di usabilità, esattamente l’opposto dei loro concorrenti… Che lì copiano adesso come prodotto, ma non tengono il passo sul modello di business già stracollaudato ed efficiente e in continua evoluzione…

Voi cosa ne pensate?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • QualitiAmo Gen 31, 2011, 9:59 am

    Per un attimo, leggendo il titolo, mi sono spaventata! 🙂

    Il benchmarking è utilissimo per studiare la concorrenza e guai se non ci fosse però, come sempre, copiare non basta e spesso è addirittura controproducente.
    Infatti, bisogna capire e trasferire i concetti all’interno delle nostre organizzazioni adattandoli alla cultura aziendale, solo così avremo imparato e saremo stati capaci di mettere in pratica le nuove nozioni apprese.

    Benissimo, dunque, studiare Toyota per vedere come è diventata quello che è oggi, malissimo copiarla senza considerare che la filosofia che sta alla base del suo sistema è nata in Giappone e si è sviluppata partendo da quella cultura.

    Lascio un riferimento per gli amici di Encob blog, casomai volessero approfondire ciò che abbiamo scritto su QualitiAmo a proposito del benchmarking. Questa è la sezione dove ne parliamo:

    http://www.qualitiamo.com/miglioramento/benchmarking/benchmarking.html

    Ciao!

    Stefania – Staff di QualitiAmo

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