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Celle fotovoltaiche nelle vespe

Qualche volta la madre natura ci dà delle bellissime lezioni di lean thinking, basta solo vederle…

Uno di questi esempi l’ho trovato l’altro giorno in un articolo su Ansa.it, che ha ripreso la innata capacità delle vespe orientali di sfruttare l’energia solare per il volo, quello che maggiori linee aeree mondiali stanno appena cercando di sperimentare. E le vespe, con l’evoluzione, ci sono arrivate molto tempo fa…

Vediamo qualche riga estratta dall’articolo:

Secondo un articolo pubblicato dalla rivista Naturwissenschaften infatti la vespa orientalis si porta dietro un vero e proprio pannello fotovoltaico, che produce energia elettrica per aiutarla nel volo. A fare la scoperta è stato un team di ricercatori israeliani, partito dall’osservazione che questo insetto è molto più attivo nelle ore centrali della giornata, invece che all’alba come molti suoi simili.

Il segreto a quanto pare sta nella singola striscia gialla che ricopre l’addome, che è a tutti gli effetti un pannello solare, o meglio nel suo componente principale, la xantoferina: “Questo pigmento cattura l’energia solare, e la trasforma in elettricità, che viene usata per le attività di ricerca del cibo – spiegano gli autori – ed è proprio intorno all’addome che si concentra la maggior parte dell’attività metabolica dell’insetto”. Analizzando l’addome della vespa al microscopio è emersa una struttura molto complessa, formata da protrusioni esagonali di 50 nanometri con al centro una piccola depressione, estremamente efficaci nel catturare la luce. Anche le altre parti del corpo sono strutturate in modo tale da deviare i raggi solari proprio dove serve.

La natura da sempre sfrutta tutto quello che trova nei dintorni e si adatta con evoluzione agli eventuali cambiamenti.

L’uomo invece spesso non è capace di osservare quello che si trova davanti e di sfruttare ciò che gli viene offerto gratuitamente… Invece si preoccupa del futile, della gestione dei soldi anziché del flusso naturale dei processi, dell’incolpare gli altri umani o forza maggiore anziché osservare con attenzione quello che succede intorno a sé e risolvere i problemi alla radice.

La vespa ha sviluppato con evoluzione il meccanismo che le permette di cibarsi per sopravvivere, un meccanismo ingegnoso, pratico e snello – un meccanismo lean.

Quando è che l’uomo sarà in grado di fare lo stesso? A imparare a guardare intorno a sé e a scorgere il vero valore in quello che fa?

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