Futuro dell’… educazione

Educazione…

Come sarà il mondo dell’educazione tra 50 anni? Come saranno le nostre scuole? Saranno ancora molto teoriche come lo sono adesso? Senza grandi collegamenti con il mondo reale, aziendale?

Oppure saranno diverse. Oppure ancora, ci saranno le scuole, almeno come le vediamo oggi?

Le scuole chiaramente non possono scomparire. Ma il metodo di insegnamento nelle scuole sicuramente dovrà cambiare in futuro. Io vi racconto qui una mia esperienza personale dall’Università. Al primo anno degli studi, avevamo come una delle materie l’Informatica. Eravamo già nell’era del boom dell’internet e quindi informatica era una delle cose che tutti volevano approfondire, vedere se possono in qualche modo sfruttare questa ondata che si stava diffondendo a macchia d’olio.

Invece all’Università, cosa ci insegnarono di informatica? Ci hanno insegnato tutte le cose che già in quel momento stavano per diventare obsolete: i linguaggi di programmazione Pascal e Fortran (solo in parte) e poi tutta una teoria dei computer, del come funzionano, dei componenti che già all’epoca non vi erano più su nessun computer recente ecc. In pratica, di tutto quello che abbiamo imparato in quel corso, non abbiamo avuto nessuna utilità pratica nella vita reale.

Perché il corso conteneva queste cose? Perché questo era il programma degli studi, e il programma degli studi doveva essere seguito, doveva far parte del curriculum dello studente. E chi voleva imparare qualcosa che poteva essergli utile nella vita dopo gli studi, doveva appassionarsi all’argomento e seguirlo e approfondirlo da solo…

E mi sembra che le cose col tempo non sono molto migliorate… I studenti anche oggi incontrano nei loro percorsi scolastici delle materie e programmi di studio che non utilizzeranno mai nella vita reale, prima perché obsoleti, poi anche perché basati su teorie (che a scuola vanno tanto di moda…) che, spesso, nella vita reale non hanno mai trovato il modo di essere applicate.

Perché vi sto raccontando la storia? Perché dalla storia bisognerebbe imparare per migliorare il nostro sistema scolastico del futuro, tra 50 anni (e direi anche molto prima…). Quello che mi piacerebbe che diventasse l’educazione del futuro è una scuola che segue, e possibilmente anticipa, i bisogni del mondo reale. In modo tale che gli studenti, una volta usciti dalla scuola, siano in grado di entrare pronti nel mondo del lavoro, di creare le loro identità, le loro aziende (come detto nell’articolo precedente), il loro futuro. La scuola che sta 20 anni indietro al mondo esterno non è di nessuna utilità per nessuno. Non c’è motivazione da parte degli studenti, non nasce la passione, e di conseguenza non nascono le idee e la creatività.

La scuola dovrà insegnare come approcciare la risoluzione dei problemi nella vita reale e preparare gli studenti alle sfide che li aspetteranno. Dovrà insegnarli che le grandi invenzioni non crescono sugli alberi ma che sono il frutto dello studio approfondito e conoscenza intima delle varie discipline, che poi fanno scattare “la scintilla” della invenzione. Dovrebbe insegnare i processi mentali (e anche fisici) che hanno portato i grandi inventori ad arrivare alle loro scoperte, e non solo dire “Edison ha inventato la lampadina”… In questo modo gli studenti potranno imparare che, con la passione e duro lavoro, migliorando e approfondendo un piccolo particolare al giorno, col tempo si arriva a costruire una conoscenza che poi porta all’invenzione del secolo… Da ricordarsi sempre: in scuola bisogna insegnare ai studenti di osare e sbagliare e imparare dagli errori, e non a dare sempre la risposta giusta, come è il caso oggi…

Ecco, è così che mi piacerebbe vedere la scuola e l’educazione tra 50 anni. Voi invece, come lo vedete il futuro dell’educazione?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

3 comments… add one
  • dario Nov 22, 2010, 9:05 pm

    Non vorrei sembrare alieno, ma da me il futuro è passato e presente.
    Il sistema formativo da me è da 9 anni (a livello terziario) e da una ventina a livello secondario avanzato, proprio come lo descrivi. La scuola lavora a stertto contatto con l’economia, industria e servizi, per formare professionisti orientati alla pratica…
    Se ti interessa posso entrare nei dettagli.

    • Dragan Bosnjak Nov 22, 2010, 10:03 pm

      Beh non è un segreto che la Svizzera sia un pò più avanti da questo punto di vista rispetto l’Italia… 😉
      Comunque, sarebbe interessante conoscere qualche dettaglio, così tutti possiamo imparare qualcosa in più da un sistema che funziona…

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