Futuro del… lavoro

Settimana scorsa ho parlato del Futuro del… internet e ho detto che tra 50 anni ci troveremo tutti molto più stressati di quanto lo siamo adesso. E mi sono augurato che a cambiare nei prossimi 50 anni sarà non la tecnologia, ma il modo di lavorare nelle aziende, per evitare gli effetti stressanti della tecnologia che ci perseguiteranno anche nel sonno…

Allora, come penso che dovrebbe essere il lavoro tra 50 anni?

Oggi viviamo in un epoca nella quale il lavoro è ancora legato all’azienda, alla sicurezza del posto di lavoro, alla pensione che in automatico si accumula man mano che i nostri datori di lavoro pagano i contributi. Siamo ancora convinti che questa pensione potrà sostenerci nella nostra vecchiaia e che sarà sufficiente per garantirci la vita che vogliamo una volta che smettiamo di lavorare.

Ecco, come prima cosa vi dico: bisogna svegliarsi! Come prima cosa, per come funzionano le cose presso INPS o altre istituzioni equivalenti, non dobbiamo per niente essere convinti che avremo questa garanzia della pensione… E anche se ci arriva, sarà in una percentuale infima rispetto a quello che prendevamo mentre eravamo a lavorare. E anno dopo anno che passerà, sarà sempre peggiore la situazione. I soldi mancheranno sempre di più e la “sicurezza” della pensione sarà sempre più lontana come concetto… I nostri eventuali risparmi della vita lavorativa velocemente andranno a svanire nella cerca di uno standard di vita migliore, che non ci sarà…

Con questa affermazione non credo di scoprire l’acqua calda: sono i fatti che ce lo dimostrano giorno dopo giorno…

Per questo motivo andrà anche a cambiare il modo di lavorare della maggioranza delle persone. Ci saranno sempre più imprenditori freelance, che eventualmente presteranno i loro servizi alle aziende che ne avranno bisogno. Il ruolo di operaio o impiegato dipendente, e della “sicurezza” del posto di lavoro, sarà sempre meno popolare, perché si capirà che questi concetti portano solo alla povertà a lungo termine. Pertanto questi ruoli saranno occupati solo da persone disperate o da eterni sognatori di un sistema che non esisterà più.

Invece, come già detto, sarà l’era di piccoli imprenditori, delle ditte individuali, che potranno offrire i loro servizi specialistici alle varie aziende e potranno trarre da questa specializzazione dei profitti che, da dipendenti, non potevano neanche sognare. E potranno oltre a questo, godersi anche dei privilegi fiscali che vengono offerti agli imprenditori: pagare le tasse al netto e non ad ogni stipendio da dipendenti che ricevono. E potranno reinvestire questo denaro nel miglioramento della loro attività e nella loro formazione personale. E in questo modo si garantiranno una certa sicurezza della loro prosperità anche una volta che smettono di lavorare. Vuol dire che rinasceranno le specializzazioni in alcune professioni che adesso quasi non ci sono più in quanto inglobate nelle aziende.

Queste piccole aziende saranno molto flessibili, orientate al cliente per il quale stanno prestando il servizio in quel momento, avranno molto rispetto per la formazione e specializzazione delle persone, avranno obiettivi allineati con il benestare sia personale che del loro piccolo gruppo. Le persone saranno intrinsecamente motivate in quanto dai frutti del loro lavoro dipenderà la loro sopravvivenza nel futuro. Insomma, le cose che vediamo anche oggi espletate da tutti i piccoli imprenditori in Italia.

Se possibile, tutti i vari servizi alle aziende saranno fatti in remoto, non sarà necessaria la presenza fisica delle persone in azienda, per essi non ci saranno degli orari prefissati o obblighi di presenza. Quello che conterà sarà il risultato che forniranno alle aziende per le quali lavorano in quel momento. E se le aziende per le quali lavoreranno non avranno i loro obiettivi ben chiari (come adesso è la situazione in moltissime aziende in Italia…) sarà un grosso spreco di soldi per loro pagare queste persone esterne e quindi si troveranno presto in crisi. Sopravvivranno solo i migliori, coloro che abbracceranno i principi di una gestione senza sprechi, con una visione e missione ben compresa, allineata e inseguita da tutti, interni ed esterni.

Quindi, come riassunto, dò le parole chiave per il lavoro tra 50 anni: specializzazione, formazione, imprenditoria.

Questo sarà il futuro del lavoro.

Voi invece, cosa ne pensate? Come sarà il mondo del lavoro tra 50 anni?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

4 comments… add one
  • Alessandro Nov 19, 2010, 8:26 am

    Non ho nulla da aggiungere a parte il fatto che sono… un uomo del futuro… hai descritto la mia vita lavorativa.
    Grazie perché mi hai aiutato, come al solito, a schematizzare e focalizzare gli obiettivi che questo stile di vita impone.
    Specializzazione, formazione, imprenditoria.
    Grande!

  • Valerio Dic 21, 2010, 10:12 am

    oltre a questo aumenterà la concorrenza a livello globale..
    e in poche parole il futuro del lavoro sarà lean

  • Alessia Mag 16, 2011, 9:58 am

    io nn so come sarà il mondo del lavoro tra 50 anni… so come è adesso, ed è un vero caos 🙂 io ci ho messo mesi a trovare lavoro dopo averlo perso l’anno scorso… per fortuna ho trovato un portale molto serio (che, anzi, vorrei consigliare: si chiama JobVille).

  • Risarcimento Ott 7, 2011, 3:19 pm

    Ottimo articolo. Condivido pienamente nella formazione e specializzazione per distinguersi sempre di più dalla massa ed offrire un plus valore.

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