Come si rilevano i tempi di un processo?

Nel lean thinking spesso, per definire un processo, si è costretti a studiarlo e a definire lo standard iniziale sul quale poi applicare il fatidico ciclo PDCA di miglioramento continuo.

Per studiarlo spesso è necessario rilevare i tempi delle varie fasi dei processi e uno strumento utilissimo per la registrazione dei tempi è il cosiddetto Foglio di studio processo (potete scaricare liberamente il template cliccando sul collegamento).

A cosa serve e come funziona questo metodo?

Immaginate che state studiando un processo e dovete vedere i tempi necessari per le varie fasi, per i vari passi del processo. Allora, cosa fate? Definite gli elementi costituenti di ogni fase come attività semplici che devono essere svolte per completarla (ad esempio avvitare un dado). Poi, definiti tutti gli elementi costituenti, andate a misurare i tempi di 10 cicli di lavoro. Per farlo usate il cronometro e posizionatevi vicino all’operatore. Registrateli nel modulo negli appositi spazi. Una volta finiti i 10 cicli, definite il tempo necessario per l’attività come il tempo minimo ripetibile (si ripete almeno due volte nei 10 rilevamenti). Quello è il tempo standard per quella data attività. Infine fate il totale parziale per la fase del processo esaminato. Ripetete lo stesso per tutte le varie fasi del processo e avrete costruito il vostro tempo totale per il processo complessivo.

A cosa serve? Serve per determinare lo standard attuale e per poter confrontare i tempi rispetto al takt time della produzione e quindi anche definire il numero di operatori di cui abbiamo bisogno per completare il lavoro nei tempi richiesti.

Voi usate una scheda simile per studiare i vostri processi?

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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