Futuro del… computer

Parliamo questa settimana dei computer. Cosa saranno e come saranno i computer tra 50 anni?

Come al solito, questo è un esercizio per aprire la nostra mente, pensare a quello che non c’è e forse ci sarà (e forse anche no…). Quindi, fuori la fantasia e vediamo cosa ne tiriamo fuori.

I computer, tra 50 anni, penso che comanderanno molte cose di cui oggi facciamo senza. La nostra vita sarà computer-dipendente. I software, i programmi, spero che diventeranno molto più user friendly di adesso. User friendly in quell’epoca significherà non il touch, ma gestione tridimensionale, con tutti i sensi coinvolti.

I computer non avranno la forma odierna: saranno proprio dei microcomputer, da portare nella tasca e che, una volta avuto l’accesso, attraverso degli occhiali (o altri dispositivi per la visualizzazione), ci apriranno un mondo tutto nostro in 3D dove potremo fare tutte le cose che facciamo adesso (e molte altre che saranno inventate nel frattempo…).

Il costo di queste scatoline sarà irrisorio e tutti potranno permetterselo, invece il collegamento all’internet sarà reso gratuito per legge in tutti i paesi del mondo, a scapito delle grosse aziende di telecomunicazione. Questo decreto sarà quello che porterà “la rete” definitivamente in tutte le case e sarà uno dei punti di svolta nello sviluppo tecnologico nel mondo…

Potremo anche condividere il nostro spazio e le nostre idee con chi vogliamo, fornendogli un dispositivo che permetterà l’accesso (codificato e protetto in maniera opportuna…) nel nostro mondo privato…

Anche i libri, di cui avevo parlato nel primo di questi articoli, potranno essere letti all’interno di questo spazio oppure anche con le tavolette come avevo previsto prima. Avremo l’accesso a qualsiasi informazione in tempo reale e a portata dei nostri sensi.

Per arrivare lì però e per rendere queste cose semplici per tutti, ci vorrà molto coordinamento in varie cose e molto feedback da parte degli utenti. Solo ascoltando le persone, i loro bisogni, i loro desideri, si potrà realizzare la tecnologia che riesca a effettuarli. Quindi il lean thinking sarà ancora più valido e applicabile, con i suoi principi di genchi genbutsu, problem solving ecc. Il nostro futuro comunque non sarà possibile senza il lean. Dove vengono eliminati gli sprechi e viene lasciato all’utente solo il valore di cui ha bisogno. Così, con questi computer portatili, potremo ad esempio sfidare a una partita di tennis un John McEnroe, anche se lui a quell’epoca sarà già sepolto da molto tempo, oppure a golf un Tiger Woods, che sarà un contento vecchiaccio a riposo nella sua villa da qualche parte in Florida… 😉

Ok, questo è la mia fantasia (o anche speranza…). Voi invece cosa ne pensate?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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