Futuro della… televisione

Il secondo articolo della serie Futuro di… parla della televisione.

Nel primo articolo abbiamo visto cosa potrà diventare un libro tra 50 anni. Oggi voglio farvi la stessa domanda per la televisione: Come sarà la televisione tra 50 anni?

Come prima cosa: ci sarà la televisione tra 50 anni? Per rispondere a questa domanda vediamo quale è la funzione della televisione nella vita odierna.

La funzione della televisione, per la maggior parte delle persone che lavorano, è di fornire informazione, svago e divertimento, per far passare un pò di tempo insieme ai propri familiari in relax la sera prima di dormire. Per chi non lavora invece può essere il passatempo preferito nell’arco dell’intera giornata, anche se è un pò poco salutare passare davanti alla scatola più di qualche ora al giorno. Ma ci sono sempre dei “malati” di piccolo schermo, e ce ne saranno anche in futuro.

La risposta dunque è: Sì, tra 50 anni la televisione ci sarà… (ma che bella scoperta che hai fatto Dragan, lo potevano indovinare tutti… 😉 )

Ok, era una domanda retorica dalla risposta scontata.

Ma io non voglio fermarmi al solo considerare se ci sarebbe stata o meno, voglio andare oltre, vedere cosa potrebbe diventare la televisione tra 50 anni.

Secondo me, la televisione non sarà come quella odierna. Sì, ci saranno ancora i programmi, i palinsesti (e anche palinsettimi se volete… 😉 ), ma la televisione non sarà più un oggetto monodirezionale, ossia che chi fa i programmi decide cosa fare e lo propone al pubblico che è costretto di guardare solo quello. Secondo me ci sarà molta interattività tra il telespettatore e il suo apparecchio (non quella di adesso con il televoto ed sms di donazione…): si potrà navigare in internet (già adesso siamo agli albori di questo con Apple TV o Google TV…), fare le chiamate telefoniche, scegliere e registrare i programmi a proprio piacimento ecc. Insomma, il cliente (telespettatore) avrà una libertà di scegliere lui personalmente cosa vuole fare con la televisione, mentre ci sarà una concorrenza spietata per offrire a questa persona esattamente il valore che lui desidera e vuole. Una concorrenza a pagamento chiaramente, e sopravvivranno solo coloro che sapranno interpretare meglio i valori desiderati dai clienti. Cosa sarà il re assoluto? Il contenuto di qualità, quello che già adesso comincia ad emergere come forza prepotente nel mondo di internet.

Quindi non si pagherà per vedere qualcosa che non si desidera vedere, ma si pagherà quello che potrebbe portare un valore alla propria professione, al proprio hobby, al proprio tempo libero.

Si parlerà sempre più del 3D, del HD (e oltre…), touch o multitouch ecc. ma, come più volte sottolineato in questo blog, la tecnologia non sarà così importante se non offrirà valore significativo alle persone, un valore che potrebbe essere sfruttato per migliorare se stessi e le proprie condizioni di vita. Almeno, questo lo spero io…

La televisione può essere un mezzo importantissimo per la diffusione della conoscenza, per la diffusione dell’educazione, come lo è anche internet, e con la loro integrazione completa, credo che sarà sfruttata in maniera differente da parte dei vari marketer e aziende che vorranno raggiungere un numero maggiore delle persone con la loro offerta. Le opportunità e idee che nasceranno da questa integrazione saranno innumerevoli. Ed avendo tutti la TV a casa, sarà una delle opportunità maggiormente remunerative dei prossimi 50 anni. Bisognerà sfruttarla bene.

Non tutti però saranno contenti di questi cambiamenti e cercheranno in tutti i modi di mantenere lo status quo e non cambiare nulla. Ma col tempo non potranno fare niente. Il progresso tecnologico avrà al meglio su di loro e dovranno adeguarsi o scomparire.

Voi cosa ne pensate? Cosa ne sarà della televisione tra 50 anni? Come potrebbe cambiare il nostro mondo se la TV cambiasse veramente in maniera che vi ho detto? Che opportunità vedete nelle quali potreste inserirvi e sfruttarle per migliorare la vostra organizzazione o la vostra vita?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

6 comments… add one
  • Alessandro Ott 18, 2010, 9:42 am

    Innanzitutto chi ti scrive è un Innovation Manager che non ha la televisione dal 2003.
    Il perché è presto detto: non appena mi sono reso conto del tempo “non a valore” che trascorrevo davanti a quella scatola ho richiesto di farmela suggellare (è ancora lì che aspetta in legnaia l’omino col sacco ed il piombino) e, credimi, non mi manca per niente. Né Piero Angela né tantomeno i telegiornali o Report.

    Come sarà la TV del futuro? Sicuramente permetterà un’immersione TOTALE dello spettatore. Già oggi cerchiamo di avvolgere sempre di più i nostri sensi con home theater e schermi sempre più grandi.
    Se TV dev’essere me la immagino sempre più simile ad un’esperienza sensoriale che ti permetta di uscire dai confini della vita reale per entrare in un universo fantoccio di gran lunga più interessante, (purtroppo) più simile a Matrix e Strange Days (e alle droghe) che al 3D/HD casereccio con cui ci confrontiamo oggi.

    Facciamo di tutto per tessere lodi alla nuova tecnologia inventandone usi intelligenti (educational, collegamento ad internet, telefonia, video on demand, ecc.) ma immagino che più verosimilmente la gente del 2060 sarà più interessata a pagare per interpretare a tempo il ruolo di un partecipante al Grande Fratello 68 attraverso un manichino realistico controllato a distanza. Il tema sarà essere DENTRO l’azione.
    Il resto saranno gadget che piacciono ai commerciali e che pochi sapranno usare, un po’ come succede oggi con un cellulare.

    Rileggo quello che ho scritto e mi sento un luddista 🙂
    Buona giornata
    Alessandro

    • Dragan Bosnjak Ott 18, 2010, 12:09 pm

      Ciao Alessandro e grazie per il tuo commento!
      Chiaramente, il discorso di ludico che abbiamo proposto entrambi era proprio lo scopo del mio articolo e della mia serie: sognare e provare a lanciare delle idee di quello che potrebbe essere il futuro, quindi ogni sogno, impossibile che sia, è ben accetto… 😉
      Le tue idee sono molto interessanti, mi piace quella del Matrix anche se credo che forse non sarà ancora realizzabile all’epoca. Ma sicuramente qualcosa dove ci sarà un intervento diretto del telespettatore con qualche sua azione o mossa sarà a portata di mano di tutti… Qualcosa che porterà la persona a partecipare nel programma dal vivo.
      La mia speranza è che l’utilizzo di questi gadget sarà semplificato al massimo, così che anche i vecchiacci all’epoca (ad esempio io stesso, speriamo…) potranno utilizzarli senza spremere troppo quello che resterà delle nostre capacità cognitive… 😉

  • Alessandro Ott 18, 2010, 5:48 pm

    Il Lean ha un grosso problema: ti fa uscire definitivamente dalla zona di confort e PRETENDE la tua proattività.

    La TV attuale come quella del futuro ti fa uscire dalla zona di confort temporaneamente, spiazzandoti con mille trovate e sovraeccitando i tuoi neuroni, ma poi ti ritrovi quello che eri al termine dello spettacolo sulla tua bella poltrona imbottita, nel tuo ambiente a umidità controllata.

    L’obiettivo di un’azienda qualsiasi credo sia lo stesso di quello dell’industria televisiva: in un mondo sempre più complesso dobbiamo soddisfare un cliente che è molto confuso da questa complessità e spesso non sa nemmeno descrivere il suo problema (o non sa di averlo).
    Dobbiamo imparare a pensare per lui nell’ottica di migliorargli la vita facendo profitto.

    Buona serata
    Alessandro

    • Dragan Bosnjak Ott 18, 2010, 7:05 pm

      Non potevi dirlo meglio…
      Se vuoi migliorare, devi cambiare, devi uscire dalla tua zona di comfort, devi rompere lo status quo.
      L’obiettivo dei miei articoli è soprattutto quello: farvi uscire dallo status quo, farvi pensare non a quello che esiste adesso, ma a quello che forse avremo tra 50 anni.
      Aumentare la vostra creatività in sostanza.
      Anche lean thinking fa lo stesso. Il cambiamento è il modo di vivere e respirare delle aziende lean, è la loro linfa vitale.
      Ogni giorno, un piccolo miglioramento, un piccolo cambiamento della procedura, del modo di lavorare. Per ottenere i processi migliori, meglio collegati, soddisfare meglio il proprio cliente (interno o esterno che sia).
      Questo è l’essenza…
      Chi si chiude in se stesso e pensa di non poter migliorare, è perdente già in partenza. Ma sono pochi qui in Italia che se ne rendono conto…

  • Alessandro Ott 18, 2010, 11:34 pm

    (Ho scritto coNfort con la N? Dimmi che è stato il correttore ortografico, o uno che ha usato il mio nick, o la tastiera kiswahili che ha N ed M scambiate, non posso essere stato io… 🙂 )

    Stiamo finendo sulla psicologia, una cosa che mi piace del tuo blog.

    Prima dei processi aziendali occorre cambiare la testa.
    Non c’è kaizen che tenga se amo starmene in pantofole a guardare la partita.

    E’ per questo che ritengo avremo una iperTV multisensoriale con lo stesso palinsesto anche tra 50 anni: cambiare è faticoso e implica instabilità, lavoro e rischio. Non per niente è più facile seguire l’esempio di Corona che quello di Gandhi.

    Comunque auspico un futuro più roseo e lean, parafrasando Max Planck:
    “Una nuova idea non avanza perché fa vedere la luce ai suoi oppositori, ma perché questi generalmente prima o poi muoiono” 🙂

    Alessandro

    • Dragan Bosnjak Ott 20, 2010, 11:44 am

      Hai perfettamente ragione, la testa alla fine decide sempre…
      Grazie per le belle citazioni!

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