Encob Blog

Perché i pazienti si chiamano pazienti?

Oggi un pò di divagazione filosofico-terminologica…

Chi è stato a dare nome ai pazienti negli ospedali? Come ci è arrivato?

Secondo me, a furia di aspettare il loro turno, se lo sono dati i pazienti stessi… E non il personale ospedaliero, che è sempre straimpegnato nelle varie corse… Perché, siete mai stati in un ospedale dove le persone del personale medico non correvano? Io, no…

Mentre invece si vedono, e come se si vedono, le file di persone ammalate (clienti o, se preferite, pazienti…) sedute in attesa del loro turno. Armati di tanta pazienza…

Anche quando entrate in primo soccorso, dove, teoricamente, dovreste essere serviti immediatamente, vi mettono in attesa di essere chiamati. Un assurdo…

Si può fare meglio? Certamente, a partire dal nome paziente… Perché non vengono chiamati semplicemente CLIENTI? Perché, in sostanza, lo sono. E la soddisfazione del cliente dovrebbe essere uno dei punti focali degli ospedali, un servizio organizzato dove le persone, quando arrivano, seguono un determinato percorso, un flusso di valore, che li porta, senza grandi attese, da un punto all’altro in funzione del loro iter clinico. Dove le code in ingresso per le registrazioni non ci sono in quanto c’è sempre qualcuno disponibile a inserire i dati. Dove gli stessi dati non vengono inseriti cinque volte. Dove esiste una cartella clinica unica (anche elettronica) che segue il paziente sul suo percorso così i medici successivi non devono chiedervi 10 volte le stesse domande alle quali avete risposto al passaggio precedente. Ecc Ecc.

In sostanza, i pazienti non devono essere pazienti. Devono essere curati…

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