Alessandro, un amico di Encob Blog, l’altro giorno mi ha inviato, attraverso il form Contatti, il seguente messaggio:
Solo un ringraziamento: anche se non intervengo con commenti (ho appena cominciato il percorso Lean) leggo i tuoi articoli e li trovo veramente interessanti.
Grazie!
Alessandro
Beh, quando ricevo messaggi di questo tipo, mi sento veramente onorato di poter contribuire in qualche modo al vostro apprendimento, alla vostra crescita personale e professionale.
Io gestisco questo blog perché è la mia passione, un mio piccolissimo e insignificante contributo al mondo e alla società e quando vedo che questo contributo riesce a coinvolgere, a far pensare le persone, anche solo una alla volta, il mio scopo è raggiunto…
Quindi il ringraziamento è mio a tutti voi, che ogni tanto date un’occhiata qui e leggete qualche frase, spesso anche polemica, che lancio sul blog.
Spero di vedervi sempre più spesso partecipi nei commenti, anche se non siete degli esperti, come dice Alessandro. Per commentare qui non serve essere esperti, serve solo avere la mente aperta, comune buon senso e la propria opinione… E un pò di coraggio e determinazione, anche se doveste fare una figuraccia (sapeste quante ne avrò fatte io…).
Sono esattamente queste le caratteristiche che sono necessarie anche per implementare il pensiero lean, quindi coraggio, fatevi avanti, chiedete, contattatemi, parliamo.
Carissimo Dragan,
Visto il tuo post vorrei spiegare il mio “grazie” lanciato senza motivazioni.
Sai perché ti leggo sempre volentieri?
Perché mi hai fatto capire che il Lean non è solo un’arida serie di tecniche per produrre di più o tabelloni ricoperti di post-it con finalità più estetiche che pratiche.
Perché leggendoti ho capito che il Lean è solo buon senso e va a braccetto con la crescita personale (questa è stata la sorpresa maggiore), non solo management ma tanta tanta psicologia. Nei libri di settore ci si dimentica troppo spesso che si ha a che fare con esseri umani, non con macchine da tarare per produrre più velocemente e a costo inferiore.
Hai messo in bella mostra un detto che credo sia di Lao Tzu: “Invece di lamentarti del buio, accendi una candela”.
Noi italiani, abituati a dare la colpa al mondo, dovremmo tatuarcelo in fronte. Da questo punto di vista la proattività del Lean dovrebbe essere materia obbligatoria alle scuole elementari.
Grazie al tuo blog comincio a capirci qualcosa ma soprattutto a rendermi conto che questo cammino è alla mia portata.
In attesa di poter usare anch’io qualche parola in giapponese nei commenti, ti auguro una buona giornata
Alessandro, Schio (VI)
Un altro grazie per queste bellissime parole!
Infatti, se tu vai a guardare cosa propongono i vari consulenti in giro, si tratta degli strumenti lean applicati senza far usare la testa e buon senso ai loro clienti. Niente di più sbagliato!
Il business non deve essere fatto per guadagnare i soldi e basta, deve essere fatto per sviluppare le proprie passioni, per migliorare personalmente e come organizzazione, usando la testa delle persone, e non solo le loro braccia…
E sì, lean è a portata di tutti, proprio perché non si tratta di insensata applicazione di strumenti, ma perché si tratta della profonda comprensione dei propri processi e della propria organizzazione e dell’applicazione di ciò che è meglio in quel momento per mandarla avanti con successo.
Grazie ancora!
Caro Dragan, eccomi, come facci di regola, con i miei interventi a sorpresa, spesso ambigui, volutamente ambigui, per innescare riflessioni.
Scrivi che i messaggi di ringraziamento sono motivanti e ti gratifcano.
Eccomi al mio messaggio ambiguo: lo premetto, per evitare malintesi… Getto la pietra nello stagno!
Io preferisco le critiche, i reclami, i messaggi di insoddisfazione (NON le polemiche)…
So di essere bravo (autostima) e so che una buona parte di chi mi segue è soddisfatta dei contributi. Pochissimi (le staistiche dicono che una piccolissima 10 % dei contenti lo esplicita… anche degli scontenti solo un misero 10% ti da un feedback… la massa non si preoccupa di dare feedback, anche quando sollecitata.
Da tempo ho cambiato paradigma…
Coltivo la cultura dell’errore (cfr. Leadership e gestione del cambiamento, 2006) e seguendo questa logica perversa ai più, miglioro solo se so dove ho sbagliato e quanto e quante volte…
Mi da molto di più una critica (ribadisco, critica nel senso positivo), di un “bravo”…
Che ne pensi/pensate?
N.B. “Non di solo pane vive l’uomo”, disse uno tempo fa. Mi correggo, ora, senza ambiguità: “Anche i bravo, complimenti, grazie, … fanno bene, molto bene!!! Anche a me 😉
Grazie Dragan per il tuo sempre ottimo blog !!!
Grazie ad Alessandro per aver alimentato questa discussione!!!
ciao ciao
Caro Dario, noi non ci conosciamo ancora di persona, ma è come se ci conoscessimo da anni: leggendoti si capisce subito che abbiamo molte cose in comune dal punto di vista caratteriale…
Anch’io amo l’errore e imparare dallo stesso, amo la polemica e l’opinione divergente, ma ogni tanto una gratifica mi fa bene. Non so quanto ne sai della gestione dei blog, ma ti posso assicurare che, quando lo fai nel tempo perso accanto ad un lavoro normale in azienda, è una bella pigna nel c***. 😉 Un bel impegno che porto avanti gratuitamente da qualche anno, quindi ogni tanto qualche gratifica come quella di Alessandro (o anche un commento come il tuo…) mi fa molto piacere.
Quindi un bel grazie anche a te per alimentare le polemiche e ne voglio ancora di più in futuro!
Ciao Dario.
E’ vero che è il problema che ti fa crescere. Non per niente la natura ci ha messo dentro l’insoddisfazione per farci evolvere.
Ma vivere in funzione delle critiche perché così domani saremo migliori non mi sembra una gran vita.
Dobbiamo diffidare dai leccac… che ci inondano di complimenti per avere qualcosa in cambio (politica docet), e distinguerli da chi, con un semplice “grazie”, desidera farci capire che il nostro lavoro è apprezzato.
Poi Dragan magari ci guadagna in consulenze o in soddisfazione personale, questo non è importante.
Immagina se cominciassimo a ringraziare gli stradini che ci rimettono in sesto la città mentre noi dormiamo. Non credi che la loro giornata comincerebbe con un sorriso?
Come dicevo, siamo esseri umani, non macchine. Un po’ di ipertrofia dell’ego, quando è bilanciata da un esame maturo di noi stessi e la capacità di valutare chi siamo indipendentemente dal valore che ci attribuiscono gli altri, fa benissimo.
Almeno hai l’impressione di essere sulla strada giusta in un mondo dove Dio si è dimenticato di darci il libretto delle istruzioni…
Buona giornata a tutti!
Alessandro
ps: ho portato il discorso fuori dal seminato. Potete tornare a parlare di Lean 😉
Volevo salutare Dario, Alessandro, Sergio, Renato, Mauro e tutti coloro che ogni giorno, piccolo passo dopo piccolo passo, si impegnano nel migliorare il loro mondo “professionale” attuando il LeanThinking ( …… chi ha provato il LT, riscontra dei riflessi positivi anche nella propria vita relazionale, in famiglia, con gli amici, con i figli ). Avere un blog su cui ogni tanto scrivere le nostre riflessioni, scambiare le nostre idee, le nostre esperienze, stimolati da Dragan che scova articoli e pensieri nel web , mi/ci aiuta a stare bene , almeno questo vale per me. Grazie a tutti.
Wow, non so cosa dire… Grazie!
L’unica cosa da aggiungere è che non è solo il web la mia fonte, ma soprattutto le esperienze personali in azienda e nella vita di tutti i giorni, sono quelle le uniche che ti fanno capire i concetti e le idee e ti fanno migliorare…