Come valutare lo stress?

Come molti di voi sapranno, il D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro prevede la valutazione del rischio stress lavoro correlato nei luoghi di lavoro. E la scadenza (tranne le probabili proroghe dell’ultimo minuto) è fissata per il 31.07.2010, quindi tra pochi giorni.

A proposito di questa scadenza e di questo obbligo di legge, ho letto l’articolo molto interessante e provocatorio di Andrea Rotella (ursamaior per chi bazzica sui forum di sicurezza 😉 ) su Postilla. E ho cominciato a pensare: ma come si potrebbe valutare lo stress lavoro correlato con qualche parametro semplice, in casa, senza consulenti.

Ed è nato così il mio commento al post di Andrea che vi riporto qui:

Ciao Andrea!
Hai perfettamente ragione. Strumenti oggettivi non ce ne sono. E non so come (anch’io nella mia azienda…) potrò soddisfare questo requisito entro il 31/07 quindi mi sembra doveroso l’ulteriore spostamento dei termini di applicazione.
Ma di cosa non sono convinto è che anche il 31/12 riusciremo ad avere qualche strumento efficace che potrà essere utilizzato.
A me piacerebbe vedere uno strumento che è possibile utilizzare da parte dell’azienda per fare la valutazione, senza necessariamente rincorrere a costosi consulenti esterni che, come dici tu, in questo momento se ne approfittano abbastanza anche se anche loro spesso brancolano nel buio con le soluzioni.
Ti viene offerto questo, quell’altro, quell’altro ancora, ma niente che ti dice: cosa capisco io, come azienda, dell’effettivo stress al quale sono sottoposti i miei lavoratori, singolarmente.
Perché lo stress è una valutazione personale, soggettiva, e secondo me non possono essere prese le medie per tutta l’azienda per dire quanto sono stressate le singole persone.
Secondo me lo strumento potrebbe essere quello della capacità dell’azienda ad esprimere e seguire i suoi obiettivi, la sua visione e missione, in un ambiente collaborativo e dove non vengono mai assegnate colpe. Ecco, forse l’indicatore principale, da fare in un questionario soggettivo ad ogni persona dell’azienda è solo questa domanda: In questa azienda, quando si sbaglia, vengono date le colpe alle persone oppure si lavora insieme con le persone per capire il problema e trovare le soluzioni giuste che migliorano il sistema complessivo?
Secondo me, una domanda di questo tipo, se ha una risposta negativa (vengono date le colpe) è un indicatore chiaro che le persone sono stressate…
Magari semplifico troppo la cosa, ci saranno sicuramente altre implicazioni psicologiche, ma per me personalmente questo indicatore sarebbe sufficiente…
Tu cosa ne pensi?

So che sono andato in semplificazione esagerata, pensandoci un pò su potrei anche chiedere ai dipendenti altre due cose:

  • Quando avete un idea, qualcuno vi ascolta? Le vostre idee vengono applicate?
  • Gli obiettivi di ognuno e la visione vengono chiaramente comunicati a tutti?

ma onestamente mi fermerei a queste tre domande.

Perché se uno ha le idee e non viene ascoltato o viene ascoltato solo per finta e le idee non vengono applicate, oppure se viene accusato per qualsiasi problema che succede, oppure ancora se non c’è la comunicazione adeguata sugli obiettivi e visione, secondo me in azienda c’è una cultura che provoca lo stress lavoro correlato nelle persone. Non mi serve andare ad esaminare gli aspetti psicologici del tipo “Ho frequenti dimenticanze? Sono irritato a casa?” o simili, che solitamente vengono proposti nei famosi test da parte dei consulenti.

So di non essere uno psicologo di lavoro e che questo non è un approccio scientifico alla questione, ma se l’azienda ha una cultura sbagliata, stress c’è. E basta.

Voi invece cosa ne pensate? C’è qualche psicologo di lavoro tra i lettori? Si faccia avanti, mi delucidi un pò…

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Sergio Lug 23, 2010, 7:40 pm

    Sto leggendo proprio in questi giorni Brain Rules, il libro in cui il neuroscienziato j. Medina illustra alcuni funzionamenti e comportamenti del cervello.
    Uno dei capitoli é proprio dedicato allo stress.
    Medina ritiene che la principale fonte di stress sia la sensazione di non avere controllo su un problema, in particolare quando c’è stata affidata una responsabilità.
    Penso che questo sia una buona domanda da porsi per.valutare le fonti di stress

    • Dragan Bosnjak Lug 24, 2010, 12:59 am

      E’ più o meno quello che volevo sottolineare io con le mie domande. Alla fine buttano tutte nella stessa direzione: se non sappiamo le nostre responsabilità o non sappiamo quale è la politica della organizzazione, come facciamo a dare delle istruzioni precise alle persone?
      Allora queste, e anche noi stessi, ci sentiamo stressati…

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