Encob Blog

Omicidio da esempio

L’ultima e-lettera di James Womack racconta un episodio da lui vissuto in una fabbrica nel terzo mondo, parte di una multinazionale, e si intitola Homicide by Example.

Il protagonista è un alto dirigente di questa società (cui chiaramente non viene rivelato il nome) che predicava nella sua azienda la cultura della sicurezza, così come imposta dalla fonte della multinazionale. Ma poi con le proprie azioni dava un esempio sbagliato, addirittura rischiando la propria vita, agli operai per come gestire questa sicurezza.

Vediamo un estratto dall’articolo da me liberamente tradotto che spiega l’episodio:

…l’alto dirigente stava spiegando che, per risolvere il problema, era importante tracciarlo fino alla fonte, e che sicuramente la fonte si può identificare nella tavola vibrante. E improvvisamente questo uomo, di corporatura molto grossa, ha mostrato un’agilità sorprendente per lanciarsi sopra una barra sulla tavola vibrante mentre questa stava ancora operando, mentre i massicci particolari rotolavano lungo lo scivolo e si muovevano lungo la tavola verso di lui.

Al primo istante ho pensato che si tratta di un rischio stupido da parte di questo manager per la propria incolumità. Ma poi mi sono girato e ho visto gli sguardi sulle facce degli operai mentre lo osservavano, e ho capito che si tratta, più che altro, di lui che stava mettendo a rischio le loro vite in futuro. Il messaggio ufficiale dell’alta direzione era che gli infortuni erano la prima preoccupazione per il management, da ridurre attraverso un programma di sicurezza approfondito. Ma le azioni di questo alto dirigente – ben intenzionato nel senso che i manager sicuramente dovrebbero andare alla fonte dei problemi anziché parlarne in sala conferenze – ha mandato il messaggio opposto e molto più forte: Se volete andare avanti qui dovete buttarvi e agire senza riguardo al rischio. Mi chiedevo se questo, un giorno, diventerà il caso di omicidio da esempio?…

… Per questo motivo chiedo a tutti voi che leggete, e sicuramente qui includo anche me stesso, di fare un pò di hansei (critica autoriflessione) ad intervalli frequenti, chiedendo una semplice questione: Il messaggio che io ed altri leader della mia organizzazione inviamo attraverso le regole formali, programmi, iniziative, e nuovi strumenti come ad esempio A3, è lo stesso messaggio che trasmettiamo alle persone giornalmente con il nostro esempio personale? E se no, che cosa possiamo fare per rendere le nostre azioni consistenti con le nostre parole?

Nelle vostre organizzazioni ci sono casi simili, dove le azioni non corrispondono alle parole? Raccontatele e spiegate come vengono gestite queste situazioni!

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