Qualità più importanti dei leader

Ho letto l’altro giorno, e oggi vorrei commentarlo, un articolo di Austin Carr su Fast Company che riporta un sondaggio tra 1500 CEO di varie industrie e in vari paesi del mondo su quali siano le caratteristiche più importanti che devono avere i leader delle organizzazioni nei prossimi 5 anni. Ci sono poi anche altre statistiche riportate nell’articolo, ma io volevo soffermarmi solo su questa che mi sembra abbastanza significativa.

Nell’articolo viene riportato il seguente grafico:

Dalla statistica si osservano alcune tendenze molto interessanti e anche attese (almeno dal mio punto di vista), visto che la maggioranza di queste organizzazioni non sono organizzazioni lean, ma sono organizzazioni tradizionali che pensano prima a fare i soldi e poi tutto il resto.

Esaminiamo:

  • al primo posto troviamo la creatività: perché secondo voi? Secondo me perché tutti questi CEO hanno in mente la visione di Steve Jobs o simili che ogni prodotto che fanno i soldi gli cadono dal cielo. Ma di Steve Jobs ce ne sono pochi nel mondo purtroppo… La creatività non dico non sia importante, ma secondo me non merita di essere al primo posto. Se volete leggere qualcosa in più sulla creatività, vi invito a leggere il mio articolo in risposta alla domanda su The Lean Edge: Lean e Innovazione, e di come nasce l’innovazione e la creatività in una azienda: attraverso la standardizzazione, miglioramento continuo e ricerca della maestria da parte di tutte le persone che compongono l’organizzazione.
  • integrità: con questo termine si intende il fare ciò che si dice, “camminare nelle proprie parole”. Questo è già un candidato migliore al primo posto della creatività, perché definire una visione o un obiettivo e inseguirli con le proprie azioni è una delle caratteristiche molto importanti del leader. Peccato però che nella gran parte delle aziende tradizionali il leader definisce ma non segue. Ossia, il leader ORDINA e ACCUSA gli altri per non aver eseguito… Sicuramente anche in questo si può rispecchiare la sua integrità: lui è sempre lì a fare le stesse cose che dice (ordinare) quindi non so quanto l’integrità intesa in questo senso possa essere utile alla sua organizzazione…
  • pensare globalmente: in quest’epoca dove le distanze sono piccolissime tra un paese nel mondo e l’altro, pensare globalmente per i leader tradizionali significa spostare la produzione dove la manodopera costa di meno, ossia fare outsourcing. Ne avevo già parlato di questo in alcuni articoli sia su questo blog che su quello di Postilla. Date un’occhiata qui, quiqui e qui. Come potete leggere da questi articoli, outsourcing, secondo me, ha senso solo ed esclusivamente se abbiamo i clienti nel paese dove spostiamo la nostra produzione, altrimenti è solo una perdita di risorse e tempo… Non dico che non serve pensare globalmente, ma penso che anche questo non è una caratteristica prioritaria dei leader del domani: prima bisogna sviluppare i processi e il know-how interno e capire di cosa hanno bisogno i nostri clienti, poi si inizia a crescere pian pianino e ad occupare i mercati globali…
  • influenza: l’influenza di un leader va guadagnata sul campo attraverso il rispetto delle persone. L’influenza che viene acquisita attraverso la posizione nella quale si viene messi non è la stessa cosa come quella guadagnata attraverso l’applicazione dei principi di integrità descritti sopra: di perseverare nell’inseguimento degli obiettivi a lungo termine con il proprio esempio. Il vero leader è colui che ha persone che lo seguono spontaneamente, che lo seguono perché ci credono nella sua visione, perché è lui che li guida verso di essa, e non perché lui è il loro capo e sono costretti a farlo.
  • apertura: qui cominciamo ad andare verso le caratteristiche giuste. La trasparenza e l’apertura verso tutti delle proprie idee, la condivisione di esse con la vostra organizzazione è essenziale per avere successo. La soluzione dei problemi senza accusare le persone ma cercando le falle nel sistema non fa che aumentare la cultura della trasparenza nell’organizzazione. Peccato che questa caratteristica sia finita così in basso. Ma, come detto sopra, visto che si tratta di CEO di organizzazioni tradizionali per la maggior parte, non mi sorprende per niente questo fatto. In esse la trasparenza e apertura sono fattori secondari, poco importanti. Importante è invece produrre soldi oggi sfruttando il prossimo…
  • dedica totale: è importante certamente, ma ditemi quale leader non sia dedicato completamente al suo lavoro, giusta o sbagliata che sia la sua strategia gestionale?
  • focus sulla sostenibilità: tutti parlano della sostenibilità ultimamente, ma questo, come la dedica di sopra, è una conseguenza dell’essere leader e di gestire una organizzazione, e secondo me non dovrebbe essere giudicato come una caratteristica del leader…
  • umiltà: ecco il punto dolente. Umiltà in basso, penultima nella classifica. Questa è la causa principale, secondo me, della situazione in cui si trovano i mercati finanziari di oggi. L’umiltà non c’era proprio. Di ammettere il proprio errore, di cambiare rotta se si vede che da una parte non va. No invece, bisogna guadagnare OGGI tutto quello che si può e con qualsiasi mezzo a disposizione, quindi umiltà non fa parte di questa equazione… Vi porto a leggere alcuni miei articoli che parlano dell’umiltà del leader: Importante è saper sbagliare, Fallimento, Sbagliare è bene per spiegarvi il perché dell’importanza dell’umiltà nei leader nel lean thinking.
  • giustezza/correttezza: si può giocare in maniera sporca e in maniera pulita. Chi gioca sporco non rispetta le persone, non rispetta l’ambiente, non rispetta il mercato o il cliente, rispetta solo il denaro, guadagnato con qualsiasi mezzo. Essere giusti e corretti invece significa rispettare tutti quelli con cui collaboriamo e guadagnare onestamente la pagnotta, vincendo sul mercato con la propria bravura e con miglioramento continuo e prodotti superiori a quelli della concorrenza. Quindi anche questa caratteristica andrebbe messa un pò più in alto nella graduatoria.

Sommando, la mia graduatoria personale sarebbe:

  • umiltà
  • integrità
  • apertura
  • giustezza/correttezza
  • creatività
  • influenza
  • pensare globalmente
  • focus sulla sostenibilità
  • dedica totale

So che penso un pò fuori dai schemi e canoni tradizionali, ma se andate a chiedere le stesse domande a tutti i lean thinkers del mondo, avrete le risposte simili.

Quale graduatoria fareste voi invece e perché?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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