Vi siete mai chiesti perché esistono le cause all’origine degli effetti non desiderati nelle aziende?
Solitamente succede perché c’è qualche conflitto nascosto che fa stagnare e non andare avanti tutti gli sforzi per cambiare lo status quo dell’organizzazione.
Questo conflitto non è sempre ovvio, e in gran parte delle situazioni complesse, può essere molto insidioso.
Allora come facciamo a determinare se qualche conflitto nascosto è ciò che impedisce il miglioramento?
Il conflitto è generalmente radicato nelle assunzioni nascoste, profonde, che esistono in ogni organizzazione.
Spesso è una condizione ovvia, ma molte volte nessuno si accorge che esiste o che sta limitando l’organizzazione.
Del conflitto bisogna pensare come delle forze che si oppongono una all’altra, e queste forze possono essere di due tipi:
- Condizioni opposte: una forza spinge di fare una cosa, mentre l’altra spinge per fare l’esattamente il contrario
- Alternative differenti: dove dobbiamo scegliere tra due alternative mutuamente esclusive – o una o l’altra.
Quando si tratta di risolvere un conflitto, ci sono tre percorsi possibili:
- Compromesso: dividiamo il problema e facciamone digerire un pò all’uno e un pò all’altro, non soddisfacendo pienamente nessuno dei due. Ma se il compromesso accettabile non è possibile? Allora abbiamo due alternative:
- Win-Lose: una parte vince, l’altra parte coinvolta perde. Va bene per le competizioni sportive ma nella vita aziendale solitamente non è desiderabile in quanto crea risentimento di qualcuno.
- Win-Win: è la situazione ideale, dove nessuna delle due parti si sente sfruttata e entrambe le parti ottengono più di quanto pensavano, migliorando il morale complessivo.
Il lean thinking ci insegna di trovare ed esplorare questi conflitti, spiegare perché esistono e cosa li provoca. Una volta capiti questi fattori poi siamo in grado di sviluppare le soluzioni che soddisfano tutti, soluzioni win-win.
Spesso questo causa lo sfidare delle assunzioni tradizionali, le solite frasi “l’abbiamo sempre fatto così”.
Per fare questo dobbiamo fare le seguenti cose:
- Definire l’obiettivo, lo scopo dell’organizzazione
- Definire i requisiti necessari per arrivare all’obiettivo
- Definire le azioni, le cose che dobbiamo effettivamente fare, in maniera specifica, per soddisfare i requisiti. Queste azioni specifiche sono i prerequisiti
Facciamo un esempio: vogliamo che la nostra azienda abbia profitto come obiettivo. Allora possiamo avere vari requisiti: aumentare le vendite, controllare i costi, minimizzare gli inventari ecc. Apparentemente non vediamo conflitti diretti tra di loro. Ma quando andiamo ad esaminare alcuni prerequisiti per esse, possiamo trovare dei conflitti nascosti: aumentare le vendite può comprendere l’aumento delle spese di marketing, mentre il controllo dei costi dice di non spendere – il conflitto diventa apparente immediatamente!
Una volta scoperto, bisogna gestirlo e trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti, una soluzione win-win.
E di come farlo ne parlerò in un articolo successivo… (vi lascio un pò sulle spine 😉 )