Lean e innovazione

Vorrei iniziare con questo articolo la tradizione di unirmi nelle risposte, anche se indirettamente, agli autori dei libri e pubblicazioni lean sul blog The Lean Edge. In pratica, come a qualcuno di loro viene in mente qualche domanda riguardante il lean thinking, la passano alla comunità di altri autori che rispondono ad essa attraverso articoli pubblicati in forma di blog. Poi potete andare a leggere le risposte di altri autori per completare le mie riflessioni personali.

La domanda di questa settimana la pone Dennis Sherwood, autore di Forrest for the Trees e Smart Things to Know about Innovation and Creativity, ed è la seguente:

Come sviluppereste praticamente l’innovazione attraverso il lean e viceversa?

Partiamo dalle basi: cosa vuol dire innovazione? L’atto di innovazione è l’introduzione di qualcosa di nuovo, diverso o contrario al modo di pensare consolidato, nella cultura o nell’ambiente che ci circonda o nel quale operiamo.

E se pensate bene al lean thinking, questo è esattamente l’obiettivo di introduzione di lean thinking nelle aziende: cambiare la cultura di una organizzazione da una organizzazione tradizionale, ferma e immobile, che propone ai propri clienti sempre le stesse cose e soluzioni, verso una organizzazione dinamica, vivace e che trova sempre i modi nuovi per soddisfare i suoi clienti.

Ma come si raggiungono questi obiettivi nelle aziende lean? Strano che può sembrare, parte tutto dalla standardizzazione dello stato attuale… Voi direte: ma lo standard non è una cosa fissa, rigida, che in sostanza inibisce l’innovazione? E io vi risponderò sempre: lo standard inteso come nelle aziende tradizionali sicuramente soddisfa questi vostri criteri e, infatti, di innovazione se ne vede ben poca…

Invece nelle aziende lean lo standard serve per definire una base per il miglioramento futuro. Ricordatevi sempre la famosa frase di Taiichi Ohno:

Senza lo standard non c’è il kaizen

Cosa indica questa frase? Indica che, se non è definito uno stato attuale, una situazione di partenza, come fate a migliorare il vostro sistema? In base a quali dati lo fate? In pratica vi avverte che state girando a vanvera, a vuoto, senza una partenza e senza una destinazione.

Lo standard va benissimo anche se è brutto e confuso. Si tratta sempre di un punto di partenza su quale poter migliorare. Un’altra frase famosa di Taiichi Ohno è la seguente, riguardante sempre lo stesso argomento:

Uno standard che non è cambiato nell’ultimo mese è uno standard vecchio

che indica la necessità di rivedere costantemente le ipotesi che ci hanno portato a definire la procedura così come è oggi e di migliorarla continuamente nel tempo.

Queste due frasi messe insieme con il ragionamento che vi sta dietro sono le basi per l’innovazione. Perché se riusciamo a inculcare nella cultura e nella testa di tutte le persone che lavorano per noi questi due principi, definendo anche le responsabilità per la loro realizzazione con opportuna struttura aziendale, allora la nostra azienda non può che essere considerata innovativa.

Perché giorno dopo giorno, ogni persona che vi lavora migliora qualche piccola cosa nel proprio lavoro, inventa qualche soluzione nuova che porta l’azienda più vicina al suo stato ideale. Ogni giorno il servizio clienti trova delle opportunità nuove per rendere i clienti più soddisfatti dei nostri prodotti e/o servizi. Rendendogli la vita più semplice, più piacevole, l’utilizzo del nostro prodotto più esperienziale.

Perché, in fondo, ogni azienda dipende esclusivamente dai propri clienti e dal loro grado di soddisfazione. Quindi offrire al mercato qualcosa che cambia le regole del gioco e che va verso una sua maggiore soddisfazione è esattamente ciò che io chiamo innovazione…

Quali sono i vostri pensieri al riguardo?