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Cosa vuol dire EPEx?

Produrre batch grandi di un prodotto in una cella produttiva rende difficile la fornitura al cliente della varietà di prodotti con tempi brevi di consegna senza tenere gli inventari molto grandi del prodotto finito.

Inoltre la creazione di grandi batch tende a moltiplicare la domanda a monte nel processo produttivo per particolari componenti necessari, e di conseguenza abbiamo inventari superiori che devono essere tenuti per contenere queste richieste irregolari.

Per evitare questi effetti, minimizzare i lotti e inventario a monte, deve essere livellato il mix dei prodotti nella vostra cella.

A questo punto entra in gioco il concetto di EPEx, che è la misura del grado di lottizzazione in un qualsiasi processo.

Cosa vuol dire EPEx?

Significa “every part every interval” ossia “ogni particolare ad ogni intervallo”. In pratica indica quanto spesso il processo può produrre ciascuno dei prodotti che passano attraverso di esso. Ad esempio, se un processo può produrre tutti i prodotti che lo attraversano ogni giorno, allora EPEx diventa “every part every day” ossia “ogni particolare ogni giorno”.

Per un processo pacemaker un EPE appropriato sarebbe “ogni particolare ogni finestra di spedizione” o “ogni particolare ogni giorno”, qualsiasi dei due valori sia più piccolo.

Se abbiamo ad esempio le spedizioni ai clienti ogni 4 ore, allora è “ogni particolare ogni 4 ore”.

È chiaro che ci sono inizialmente delle difficoltà ad avere i valori di x bassi, perché i processi tradizionali hanno tempi di cambio da una produzione all’altra abbastanza lunghi e quindi non è economicamente plausibile produrre in lotti piccoli in quanto si andrebbe ad avere efficienze bassissime dei processi (tipo 1 ora per setup per produrre 10 pezzi in 5 minuti e poi fare un setup nuovo di 1 ora e così avanti – non ha alcun senso). Per questo motivo bisogna lavorare soprattutto sui tempi di setup tra i vari prodotti e tendere a diminuirli al minimo con le tecniche come SMED di cui ho già parlato in passato.

Una volta ridotti all’osso i tempi di cambio produzione, si può pensare di ridurre l’intervallo di EPEx e quindi anche gli inventari nel processo.

Se arrivate al punto dove gli EPEx di tutti i vostri processi (sia il pacemaker che i processi a monte) eguagliano la frequenza di spedizione, allora il vostro intero sistema produttivo sarà un flusso continuo, senza inventari nel processo: in pratica quello che producete viene immediatamente spedito e il vostro sistema diventa una macchina di soldi che converte le materie prime in prodotti finali che possono essere venduti (e quindi incassato il denaro) ancora prima che arrivano le fatture per le materie prime…

Se invece non c’è la costanza delle spedizioni o costante riduzione dell’intervallo di spedizione, ci sarà poca pressione sul vostro processo per migliorare, quindi questo incremento della frequenza di spedizioni è un processo kaizen da esplorare sia per voi che con il vostro cliente e può portare a valore molto alto per la vostra azienda.

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