Bilancio di un’epoca #3

Oggi la terza ed ultima parte della storia che ci riporta un pò indietro nel tempo… Potete leggere le prime due parti qui e qui.

Giovanni cade dopo una corsa a piedi. Si ferisce il ginocchio e piange. La professoressa lo raggiunge, lo prende in braccio per confortarlo.

1969: In due minuti Giovanni sta meglio e continua la corsa.

2010: La professoressa è accusata di perversione su minori e si ritrova disoccupata, si becca 3 anni di prigione con la condizionale.

Giovanni va in terapia per 5 anni. I suoi genitori chiedono i danni e gli interessi alla scuola per negligenza nella sorveglianza e alla professoressa per trauma emotivo. Vincono tutti i processi. La professoressa disoccupata e interdetta si suicida gettandosi da un palazzo. Più tardi Giovanni morirà per overdose in una casa occupata.

Arriva il 25 ottobre.

1969: Non succede nulla.

2010: E’ il giorno del cambio dell’ora legale: le persone soffrono d’insonnia e di depressione.

La fine delle vacanze.

1969: Dopo aver passato 15 giorni di vacanza con la famiglia, nella roulotte trainata da una Fiat 125, le vacanze terminano.

Il giorno dopo si ritorna al lavoro freschi e riposati.

2010: Dopo 2 settimane alle Seychelles, ottenute a buon mercato grazie ai “buoni vacanze” della ditta, rientri stanco ed esasperato a causa di 4 ore di attesa all’aeroporto, seguite da 12 ore di volo.

Al lavoro ti ci vuole una settimana per riprenderti dal fuso orario…

COME SI DICE: VIVIAMO IN UN’EPOCA DAVVERO FORMIDABILE!

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • QualitiAmo Mar 19, 2010, 10:39 am

    Premesso che il progresso dovrebbe essere sempre la nostra guida e che per nessuna ragione al mondo dovremmo voler tornare al 1969 (problemi ne avevano a bizzeffe anche a quei tempi) è sicuramente vero che l’uomo moderno riesce a complicarsi la vita in una maniera assurda e che molte cose alle quali assistiamo ultimamente possono essere considerate delle involuzioni piuttosto che delle evoluzioni.
    Sicuramente una storiella che fa riflettere, grazie!

  • Dragan Bosnjak Mar 19, 2010, 1:42 pm

    Questa storiella è a indicare come nella complessità della società moderna non ci sono le uniche vere cose che i clienti vogliono, ossia quelle che gli portano il valore aggiunto…
    Anziché andare a vedere ciò che veramente il cliente vuole, lo si mette in una situazione in cui ha talmente ampia scelta che non sa più cosa scegliere e perde tempo in cose apparentemente inutili a vista di uno che ha vissuto negli anni 60-70…
    Riflettete!

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