LS #7: Servizi pubblici online?

Settimana scorsa mi è capitato di leggere sul Il Sole 24 Ore un articolo che si intitolava: Una sola password per colloquiare con le amministrazioni statali. Devo dirvi che l’idea mi piace. Ho detto IDEA, aspettiamo di vedere il servizio, perché, come al solito per queste iniziative, ho un pò di scetticismo…

Perché mi piace?

Vediamo cosa c’è scritto nell’articolo:

Tra qualche tempo cittadini, professionisti e imprese potranno ottenere informazioni e servizi on line da diversi amministrazioni dello Stato, enti e agenzie utilizzando un’unica password. Di più. Buona parte di quelle informazioni o servizi le potranno ricevere anche via sms sul telefono cellulare gratuitamente.

Attualmente abbiamo circa 500 scuole che comunicano on line con le famiglie le assenze o i ritardi dei propri figli, inviano i certificati o le prenotazioni per un colloquio con i docenti. Ma si tratta di servizi che praticamente tutte le scuole potrebbero garantire se la domanda da parte della cittadinanza diventa consistente.

Il portale (ndr. che sarà all’indirizzo http://www.vivifacile.gov.it dal 22 marzo), garantendo una registrazione unica, dovrebbe far salire molto velocemente il traffico su tutti i siti già attivi, dalla Motorizzazione civile all’Aci, dall’Inps all’Agenzia delle entrate alle scuole.

Commentiamo un pò: Un servizio che permette ai cittadini di gestire online le loro pratiche, di accedere ai vari servizi della PA non può non fare piacere al cittadino, in quanto così potrà evitare di farsi le code interminabili presso gli sportelli dei vari servizi. Inoltre potrà raggiungere il servizio quando ne ha bisogno, senza attese, prelevare le informazioni che gli servono, tutto praticamente in tempo reale. Ho detto, come idea mi piace…

Perché sono scettico?

Il perché si legge sempre nell’articolo:

Nella fase sperimentale, vale a dire i prossimi 8-9 mesi, il servizio sarà totalmente gratuito. Per il Dipartimento l’investimento affrontato per il lancio della nuova iniziativa al momento non quantificabile perché dipenderà dalle adesioni, ma che dovrebbe aggirarsi su alcuni milioni di euro.

Vuol dire che, se non si ha un numero di adesioni sufficiente dopo i primi 8-9 mesi, il servizio sarà a pagamento? O, peggio ancora, non sarà garantito? Ma stiamo scherzando? Tutti i buoni propositi di sopra vanno a svanire nel nulla davanti a questa frase…

La PA dovrebbe pensare di fornire questi servizi gratuitamente ai cittadini, semplificando VERAMENTE la vita ai loro clienti (appunto, cittadini…) e non buttare per aria servizi di cui neanche loro sanno se funzioneranno ancora dopo un anno di vita…

Dove sta il valore per il cittadino se dopo 9 mesi il servizio scompare? Dove andranno a finire i suoi dati sensibili (privacy…) che andrà a gestire attraverso il servizio se questo non sarà più attivo o se non vorrà fornire il suo consenso per pagarlo?

Perché la PA non inizi veramente a ragionare con gli occhi del cliente, a vedere cosa gli può dare oggi in termini di servizio, basterebbe anche una piccola cosa, un piccolo processo al giorno che funziona e che toglie un peso dalle nostre spalle? E non costruire le piramidi di carta e monumenti di servizi di cui neanche loro sono in grado di garantire il funzionamento dopo pochi mesi di vita…

Ecco dove vanno a finire i soldi dei contribuenti… I nostri soldi…

Cosa si potrebbe fare?

Come soluzione snella (lean), come ho detto sopra, si dovrebbe ragionare passo per passo. Implementare un piccolo processo alla volta, garantendo sempre la funzionalità del sistema complessivo, che risolve un problema alla volta al cittadino. Seguendo la logica di lean IT, implementando continuamente, capendo di cosa hanno bisogno i cittadini e risolvendo i loro problemi. Parlando con i cittadini e raccogliendo il loro feedback e non stando chiusi nei propri uffici a inventare il prossimo miracolo mangiasoldi…

Cosa ne pensate voi di questa iniziativa? Vi piace, o no? E perché?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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