Riflessione di Luca Marcolin sul caso Toyota

Vi invito ad andare a leggere una bella riflessione di Luca Marcolin sul caso Toyota.

Nei commenti ho aggiunto una riflessione mia personale, che vi riporto qui:

Io dico che i principi della gestione che abbiamo imparato dalla Toyota restano sempre validi, perché non è la sola Toyota che li applica ma sono riconosciuti universalmente in varie realtà sia industriali, che nei servizi, ospedali ecc. L’attenzione del cliente, miglioramento continuo, rispetto delle persone ecc non sono solo principi usati nella Toyota e non sono neanche stati scoperti dalla Toyota: sono principi di buon senso per un qualsiasi imprenditore.

Toyota è stata molto brava a metterli assieme ed applicarli. Per questo è diventata famosa per il suo TPS.
Se si visitano oggi i reparti della Toyota, tutti questi principi sono sempre in atto e validi. Il problema nasce quando si va verso l’alto. E’ venuto a mancare qualcosa nella gestione dell’andon (cordicella che ferma la produzione nel caso dei problemi) non al livello produttivo ma al livello gestionale, delle relazioni e feedback dei clienti.

Dei problemi attuali ne erano a conoscenza già da un pò. Ma per un lungo periodo non hanno fermato tutto. Sono stati lenti a reagire. Ed è questo che sorprende da una organizzazione famosa per essere super reattiva ai problemi. Non hanno avuto il coraggio di fermare tutto ed esaminare il problema sul nascere…

Quale è la causa di questa lentezza? La causa era il desiderio del management della Toyota di diventare il n.1. La stessa causa che ha portato verso il quasi fallimento (quasi perché il Governo Americano li ha salvati in qualche modo con incentivi – non succede solo in Italia…) delle Big 3 di Detroit.

Per fare ciò hanno cambiato il loro sistema operativo ad alti livelli: hanno dimenticato le loro origini di espansione lenta e hanno voluto divulgare il loro sistema velocemente nel mondo. Ma le persone ci devono mettere tempo ad impararlo e digerirlo a dovere. E la Toyota non gli ha dato questo tempo, anzì, gli ha sfidati a diventare n.1, allontanandosi da alcuni dei principi fondamentali che li ha portati dove erano.

Lo hanno capito con il loro nuovo presidente Akio Toyoda (della famiglia fondatrice) e il richiamo adesso è stato fatto, il danno all’immagine è oramai acquisito, la prima posizione è persa…

Ma la Toyota tornerà alle origini, alla gestione per principi, all’ascolto del cliente, come ha fatto per 50 anni di seguito in quanto è nel suo DNA e in quanto nella loro base (reparti produttivi) questi principi sono ancora ben presenti e vivi. I manager dovranno andare a impararli dai loro operai se necessario, ma lo faranno perché per la Toyota è l’unica strada da percorrere in questo momento e Akio lo sa.

Non torneranno ad essere n.1 entro breve, ma aspettatevi tra una decina o ventina di anni di rivederli ancora più forti di quanto erano prima. Perché per loro il miglioramento continuo e PDCA non è solo una gestione cartacea come succede in molte aziende italiane – è il loro modo di vivere, la loro cultura…

Quale è la vostra opinione? Siete d’accordo con me o pensate che la Toyota andrà a pezzi?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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