Computer? Non serve, basta la carta…

Il Giornale di Vicenza.it riporta settimana scorsa in un articolo uno degli aspetti fondamentali di lean thinking: perché buttare via i soldi in tecnologie che non portano nessun valore al cliente?

Riporto alcuni passaggi significativi:

Due esempi pratici sono stati portati da Renato Fratta, presidente di Socomec Sicon e Michele Tovo, di Mut Meccanica Tovo, che hanno applicato questi principi: hanno sottolineato come le difficoltà siano tangibili soprattutto nel coinvolgere i responsabili e i lavoratori. «Rispetto alle “isole di produzione”, racconta Tovo, siamo passati alle celle “a U” e il tempo di attraversamento del montaggio è passato da 3 giorni a 4 minuti».

Proprio Tovo è passato dalla gestione informatica alla carta, che è uno degli aspetti che preoccupano di più gli imprenditori, che in questi anni si sono impegnati ad avere sistemi sempre più complessi. «Bisogna avere il coraggio – afferma Alessi – di guardare oltre gli strumenti che utlilizziamo, diventano autoreferenziali».

Io ne avevo già parlato in passato in alcuni articoli del bisogno di utilizzare solo la tecnologia affidabile che serve i propri clienti e i propri processi, e di gestire l’organizzazione non fidandosi di quello che tira fuori il computer ma di quello che vedono i propri occhi…

Vi invito a rileggere i miei articoli passati:

Adesso siete convinti che il computer non è proprio così indispensabile nella gestione quotidiana?

Autore

Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

5 comments… add one
  • QualitiAmo Nov 9, 2009, 2:46 pm

    Ne abbiamo parlato, citando l’articolo, proprio la settimana scorsa. Se interessa, questa è qualche osservazione che è nata dalla lettura del testo. Ciao!

    http://www.qualitiamo.com/phpBB2/viewtopic.php?t=4714&highlight=computer+carta

  • Ernesto Capozzo Nov 13, 2009, 9:17 am

    Dissento su questa enfasi sul mondo “lean” come panacea di tutti i mali, come soluzione magica che ci risolve tutti i problemi della comunicazione, in alternativa anche al computer.
    La verità, come sempre, sta nel mezzo.
    Conosco uno dei relatori, ho visto la sua azienda e l’entusiasmo che mette nel lavoro; ma anche la sua azienda ha un sistema informativo gestionale, gli acquisti sono fatti tramite ordini, i solleciti da kanban, ma il problema è poi rinviato al supermarket ed ai suoi fornitori che devono fare i salti mortali, che si pongono continuamente il problema di come gestire la variazione della domanda.
    I vantaggi del lean manufacturing, sono innegabili in produzione, dove a volte c’era troppo disordine(che non dipende assolutamente dal computer, bensì dalla rigidità mentale (opposto di pensiero elastico) e della NON conoscenza delle potenzialità e semplicità d’uso dei sistemi informativi funzionanti… Certo se si pensa poi che un gestionale o ancor peggio l’hardware (la tecnologia, non deve sostituire la scienza) risolva tutto… GUARDIAMO BENE DOVE STA IL PROBLEMA? con riferimento anche all’analisi di PARETO sostenuta da JWomack (l’80% dei problemi da cosa è causato forse anche dalla NON Conoscenza di come comportarsi…)
    PER non parlare poi dello snellimento dei processi di comunicazione nei servizi (lean transaction), qui tutti si lamentano che non si può migliorare e che è un problema difficile!!
    Ad esempio ai giorni d’oggi un sistema CRM, aiuta moltissimo una rete di vendita, semplifica e mette ordine, ma deve essere preceduto dalla volontà di mettere ordine.
    IL CRM E’ SOLO UNO STRUMENTO, L’APPLICAZIONE E’ TUTTA UN’ALTRA COSA ED I GIOVANI CI INSEGNANO QUESTO, PROVANO E NE VEDONO I VANTAGGI.
    PER NON PARLARE POI DI WIKI, CHE PERMETTE DI LAVORARE SENZA CARTA
    Ernesto

    • Dragan Bosnjak Nov 13, 2009, 9:20 am

      Ciao Ernesto,
      allora vedo che dissenti con l’articolo di oggi, ma vorrei spiegarti perché l’ho scritto: non è che il computer non serve nell’azienda lean, anzi, esattamente l’opposto… Però quello che volevo dire, magari spiegandomi male, è che il computer deve essere usato con la testa, bisogna prima capire il processo di lavoro e appena dopo applicare l’automazione allo stesso attraverso una procedura computerizzata ma flessibile in modo tale che possa poi essere facilmente adattata ai miglioramenti futuri… Dove non bisogna abusare di computer è all’inizio, in una fase in cui non si conoscono ancora gli standard del processo e si pensa che il computer possa essere la bachetta magica che ti risolve tutti i problemi. Ma purtroppo ragionando in questo modo ci si incasina ancora di più e la soluzione proposta, sofisticata e ottima che sia, alla fine porta più danno che altro e l’azienda spesso o la scarta o ci convive aggiungendo spreco alla propria inefficienza… Invece il computer usato in maniera giusta in un processo buono e definito aumenta l’efficienza a dismisura.
      Questo è il mio modo di vedere la cosa. Spero che questa spiegazione ti spieghi in modo chiaro la motivazione per il mio articolo.
      Bisogna capire di cosa ha bisogno il cliente (attività successiva nel processo) e costruire la procedura prima manualmente e poi informatizzata che fornisca ad esso quello che vuole, quando lo vuole, con la qualità e nella quantità richiesta…

  • Ernesto Capozzo Nov 13, 2009, 9:27 am

    Perfetto Dragan, vedo che siamo allineati, anche se i concetti che vogliamo portare avanti sono complessi e di difficile comprensione.
    Guardare le cose dall’alto con sintesi non è facile, ragionare sui principi (metodo trizz) è più difficle che non ragionare sugli esempi!
    …ma spesso il tangibile è frutto dell’intangibile.
    E qui apro un discorso sulla formazione, spesso troppo scolastica, trovo gente che prende un libro e divulga, mentre la necessità non è solo di saper e saper fare, ma fare e qui conta l’esperienza, soprattutto da dove partire e definire il percorso. (punto dove mi scontro spesso con i formatori che sanno divulgare, ma non hanno mai provato! Io sono più pratico, intuitivo con lunga esperienza, ho cercato la strada del temporay manager da 16 anni, ma i tempi non sono ancora maturi… ne parleremo).
    Tornando al punto iniziale, cioè al rapporto computer e organizzazione, un aspetto assai trascurato, nella messa punto dei sistemi informativi (ben diversi dei sistemi informatici) è la capacità di saper organizzare le informazioni… E’ una scienza(!) che applico da trent’anni dai tempi della FILA sport, dove il mio maestro, nel 1980 mi diceva sempre che il leader di un cambiamento organizzativo, per migliorare il livello di servizio deve essere l’utente e non l’EDP (sic nel 1980, quando mi davano del pazzo perché volevo introdurre il fax in azienda), ma spesso l’utente non ha la visione dall’alto, preso com’è dal concreto… Siamo sempre lì!
    Quanta acqua ho visto passare sotto i ponti!
    A presto
    Ernesto

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