Torniamo all’argomento della cultura lean: questa volta ci chiediamo quali sono le caratteristiche di una cultura lean? Anche qui, come nell’articolo precedente, ci riferiamo al libro “Creating a Lean Culture” di David Mann.
Ci sono tre domande fondamentali per definire una cultura lean:
- Quali sono le pratiche di inventario?
- Quanto spesso la leadership controlla lo stato della produzione?
- Chi viene coinvolto nelle attività di miglioramento in questa area?
Le risposte lean a queste domande sono le seguenti:
- inventario è gestito in maniera visuale; il materiale viene riordinato per ripristinare l’utilizzo reale; il materiale è immagazzinato nelle scansie o file con movimentazione FIFO (first in first out) e ordinato per numero identificativo; il materiale viene tenuto in contenitori piccoli, dimensionati per l’utilizzo e takt-time; la quantità e numero di contenitori sono specificati per ogni particolare; le quantità precise (spesso meno di un ora di lavoro) vengono consegnate al punto di utilizzo; consegne effettuate a mano o con carrellino
- controllo da parte dei capo reparto più volte all’ora; controllo da parte di supervisori quattro o più volte per turno; controllo da parte di responsabile del flusso di valore una o due volte per turno; aggiornamento per tutte le persone coinvolte in una sequenza di brevi riunioni sulle prestazioni del giorno precedente
- vengono fatte e sono iniziate di routine da chiunque, inclusi gli operai; le modalità definite e strutturate che incoraggiano tutti dagli operai fino ai dirigenti a suggerire i miglioramenti e venire coinvolti nella implementazione; il miglioramento viene fatto praticamente sempre, in maniera continua
Secondo voi, nelle organizzazioni dove c’è una cultura di produzione di massa, queste regole vengono rispettate o sono completamente opposte? Io direi proprio la seconda:
- inventari gestiti da sistemi informatici senza contatto con la realtà; ordini per previsione; materiali immagazzinati nelle aree apposite e automatizzate; il materiale tenuto in contenitori di grandi dimensioni; movimentazione con carrelli; ogni consegna serve per un lavoro di più ore; consegna via carrello nella vicinanza del punto di utilizzo
- controllo alla fine del turno, inizio del turno successivo o fine della settimana; controllo da parte di manager ai livelli più alti
- miglioramento fatto da squadre di progetto specializzate; i cambiamenti devono essere specificamente programmati; nessuna modifica tra i progetti ufficiali
Io preferisco la gestione lean, dove i problemi vengono svelati e si agisce subito per trovare le contromisure, senza aspettare che “qualcuno” venga in aiuto. Voi?