L’azienda più innovativa? Apple…

appleE’ ciò che dice Business Week per l’anno 2009 e sono pienamente d’accordo con la classifica stillata. Tutti hanno sentito e sono rimasti entusiasti dei prodotti quali iPhone, iPod shuffle, MacBook unibody e simili nell’ultimo anno. Ma cosa è che distingue la Apple da altre aziende?

La Apple non è nota come una azienda lean, anzì, è nota proprio per lo stile qualche volta anche troppo autoritario del suo CEO Steve Jobs. Ma ci sono alcune cose che fanno la differenza e rendono la “mela morsicata” il leader indiscusso dell’innovazione. E sono principi pretamente lean. Vediamoli:

  • ascolto del cliente – saper riconoscere cosa è vero valore per il cliente: chi più della Apple ascolta il cliente in maniera costruttiva? Le tecnologie applicate sui loro prodotti sono esistite già in passato, ma nessuno è riuscito a metterle insieme in maniera tale che il cliente ne rimane entusiasta e addirittura qualche volta sorpreso (vedi la tecnologia touch del iPhone e simili…)
  • la scrupolosa e dettagliata progettazione e lancio dei prodotti: i prodotti e la loro distribuzione viene pianificata a lungo e in ogni dettaglio così che il lancio è fatto in maniera liscia, senza nessun intoppo (generalmente) – principi molto lean

Ma oltre a questo, c’è la componente della strategia: la Apple è sempre stata leader nello scoprire i nuovi “oceani blu“, ossia le strategie che riescono a differenziarla dalla concorrenza. Avete presente iTunes, lo store della Apple? Chi prima di loro aveva seguito questa strategia? Nessuno. Hanno rimescolato le carte in gioco ed hanno creato una soluzione win-win per loro ma anche per il cliente (acquisto di applicazioni on-demand che prima dovevano essere prese in pacchi più grandi, ad esempio cd completi di tutte le canzoni anziché una sola canzone che ci interessa…). Inoltre hanno permesso lo sviluppo delle applicazioni per iPhone a tutti quanti con la condivisione dei guadagni con gli sviluppatori (un altro win-win) creando un mercato che gli ha aperto, dal lancio di iPhone, un mercato da qualche miliardo di dollari da zero (se andate a vedere, dal lancio di iPhone, sono state scaricate da iTunes più di un miliardo di applicazioni per lo stesso dispositivo…). E’ questo che differenzia la Apple e il suo capo Steve Jobs dalla concorrenza: saper sempre come e dove trovare delle opportunità nel mercato, studiando la concorrenza (e non solo…) e trovando delle strategie che gli aprono nuove strade dove la stessa concorrenza non è ancora arrivata, creando così un vantaggio competitivo che gli altri devono seguire per sopravvivere nel nuovo mercato. Ma intanto la Apple è già avanti e ha la possibilità di reinventarsi qualche “giochetto” nuovo per distanziarli ancora di più… Questo è il vero valore visionario di Steve Jobs, che può sembrare una persona spesso difficile per i suoi lavoratori, ma è probabilmente il più grande stratega nel mondo di business odierno…

Cosa possiamo aspettarci in futuro dalla Apple? Tra pochi giorni (8 giugno la presentazione ufficiale…) vedremo il nuovo iPhone, con caratteristiche ancora migliori, possibilità di registrare i filmati, maggiore velocità, maggiore memoria, oltre a tutto il resto che c’era già prima (e non era poco…). Poi si vocifera del Tablet, una specie di tavoletta touch che funziona come iPhone ma è un vero e proprio comuter portatile, senza tastiera, solo schermo… Ci saranno sicuramente anche altre cose di cui non conosciamo neanche l’esistenza, che faranno sicuramente la differenza sul mercato, come è sempre successo per la Apple: perché la Apple, per chi la segue, ormai è diventata una religione, non più un marchio come gli altri…

Torniamo alla classifica della Business Week. Chi sono le altre aziende in classifica? Udite udite, al secondo posto la Google (…), al terzo la Toyota (…), altre due aziende che sono molto brave a inventare la strategia e seguirla fino in fondo, una delle quali molto conosciuta per il lean… Perché il lean, se applicato correttamente, ti permette anche di recuperare il terreno e sorpassare gli altri anche nel campo dell’innovazione. E poi ti fa studiare a fondo la concorrenza, esaminando tutte le alternative, per trovare la soluzione migliore (anche più innovativa…) e distanziarsi dalla concorrenza stessa.

Oceano blu, secondo me, può definitivamente essere considerato uno strumento lean…

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

2 comments… add one
  • Mauro A. Del Pup Giu 1, 2009, 10:20 am

    Questo è uno dei motivi che mi ha fatto scegliere Apple da sempre, soprattutto in un momento (eravamo agli inizi degli anni ’90) quando sembrava che tutto il mondo girasse attorno a Microsoft & c. e noi, Mac-convinti, eravamo considerati per i più solo degli illusi utopisti. Invece, poi… 🙂

    Sarebbe interessante aprire un capitolo sulla nostra pubblica amministrazione che invece continua a scegliere di usare solo un certo tipo di hardware e di software causando, di fatto, a molti cittadini l’impossibilità di poter usufruire di alcuni servizi (a tacere del fatto che si potrebbe risparmiare un sacco di soldi con l’adozione di software libero come qualche amministrazione del Trentino Alto Adige ha fatto).
    Questo, a mio parere, crea una disparità (un vero “digital divide“ all’incontrario) non ammissibile poiché la PA è al servizio (e dovrebbe dare i servizi) a tutti i cittadini, senza obbligare questi ultimi ad adottare un certo tipo di tecnologia piuttosto di un’altra. Che ne pensi?

    • Dragan Bosnjak Giu 2, 2009, 9:53 am

      Hai ragione sull’utilizzo di software libero. Basta vedere un esempio, in Francia, come può l’utilizzo di OS liberi far risparmiare SOLDONI alla PA… (http://www.grnet.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2758&Itemid=0). E non sono gli unici ad andare in quella direzione…
      Il linux, che è libero, permette di fare le stesse cose che si possono fare con il Winzozz (;)), in quanto, soprattutto nella PA, più del 95% degli utenti non usa applicativi diversi dal solito pacchetto ufficio e/o qualche applicativo fatto appositamente per gestire determinati servizi e strapagato alla casa di software che lo produceva anche se qualche volta ti fa fare cose assurde, senza aver studiato la procedura che renderebbe il lavoro più facile e semplice per l’utente (hai mai notato che, quando paghi in posta con il bancomat, l’impiegato passa il bancomat sempre DUE volte nella macchinetta anziché una sola come avviene in tutti gli altri bancomat esistenti?)…
      Io sono un ubuntista, non ho mai avuto (e dico purtroppo…) un MAC, ma le soluzioni grafiche e l’esperienza utente con il MAC sono impareggiabili in questo momento… In tutte le applicazioni e prodotti che fanno.

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