Come si collega lean alla sicurezza sul lavoro?

Della sicurezza sul luogo di lavoro ultimamente si parla moltissimo, anche a causa dei recenti casi eclatanti e purtroppo tragici successi nel nostro paese (vedi i casi di Thyssen-Krupp, Molfetta e simili). Le leggi vengono continuamente aggiornate, cercando di migliorare le condizioni di lavoro nelle nostre aziende, ma con successo relativo (anche se l’ultimo anno, secondo i dati INAIL, è stato l’anno con minor numero di infortuni mortali sul lavoro del dopoguerra – siamo comunque oltre i 1100 morti…).

Perché la legge non riesce a diminuire o addirittura portare a zero il numero di infortuni mortali nel nostro paese? La risposta e nell’imposizione alle organizzazioni delle regole da seguire, anche involontariamente. Ogni imposizione porta ad una certa ribellione e le proprietà nelle piccole (soprattutto…) aziende dicono: “Ma chissene….. della legge, vai a fare il tuo lavoro e cerca di non farti del male…” o “Non abbiamo ne tempo ne soldi da spendere per ste ca…..”

E gli infortuni mortali continuano ad accadere…

Quale è il problema? La legge è talmente complessa e incomprensibile alla maggioranza dei piccoli imprenditori che non hanno dei strumenti pratici, semplici, che gli consentirebbero di seguirla. Cosa vuol dire strumenti pratici? Qui entra in gioco la cultura lean: perché la legge non prevede un modo standardizzato di studiare le attività lavorative, semplice da capire ed applicare? Il mondo anglosassone ci insegna che le regole semplici e questionari comprensibili sono realizzabili ed applicabili per soddisfare il minimo requisito di sicurezza (nessuno che muore…). Invece in Italia ognuno deve inventarsi il proprio modo di applicare la legge, di come fa la formazione alle persone (se la fa…), di come valutare i rischi. E questo non va bene e le più di 1100 persone morte nel 2008 lo dimostrano…

Ma nelle organizzazioni lean non ci si ferma alla sola applicazione dei questionari. Quello che distingue le organizzazioni lean dalle aziende tradizionali è la capacità di definire dettagliatamente i loro processi attuali, istruire le persone su come dovrebbero fare il loro lavoro (anche per quanto riguarda le condizioni di sicurezza…) e sviluppare la capacità delle persone di risolvere i problemi che incontrano (i fuori standard…). Ma non risolverli con dei rimedi temporanei ma risolverli definitivamente agendo sulla causa all’origine del problema. E aggiornare poi lo standard. Poi tutto il processo di soluzione (non solo la soluzione finale ma anche il ragionamento che ha portato ad essa…) viene diffuso all’intera organizzazione che impara dai propri errori e migliora continuamente. E questo permette anche i livelli di mortalità quasi nulli nelle organizzazioni lean, a differenza delle organizzazioni tradizionali.

Se questa cultura si diffondesse un pò di più nel nostro paese, sarebbe un posto migliore dove lavorare, e vivere… Le persone sarebbero molto più contente, e gli imprenditori idem. Una situazione win-win per tutti… Perché allora non si comincia a parlare più diffusamente di sviluppare la cultura imprenditoriale nelle aziende? Perché il legislatore è abituato alla burocrazia e non alla praticità… Perché non portiamo qualcuno di coloro che fanno le leggi a fare un giro e vedere di persona le aziende? E perché non gli facciamo qualche corso di cultura aziendale lean (così magari potrebbero migliorare anche nella fornitura dei servizi al cittadino…)? E perché i nostri imprenditori non sanno come gestire la loro organizzazione evitando “le casualità”? E non sono formati per gli elementi fondamentali di lean?

Domande troppo retoriche, lo so… Ma come sarebbe bello non avere più morti sul lavoro in Italia… Migliorare si può, basta volerlo…

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Ciao, sono Dragan Bosnjak e sono qui per guidarti nella scoperta del mondo di lean thinking!

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