Dal blog di Training Within Industry un articolo estratto dal BusinessWeek di un’intervista fatta al CEO di Nissan e Renault Carlos Ghosn che parlava della crisi delle tre grandi case automobilistiche americane.
Ma quello che ha attirato in particolare il mio interesse era l’ultima domanda: “I sindacati stanno uccidendo l’industria automobilistica americana?” e la risposta è stata molto interessante non solo dal punto di vista di industria puramente automobilistica ma anche in generale ed attualissima anche nelle condizioni italiane e qui la riporto tradotta dall’inglese:
“Francamente parlando, penso che i sindacati non siano il problema. La questione deve essere: Avete la flessibilità di produrre ed essere competitivi? Se il sindacato vi aiuta ad essere flessibili, allora diventa un elemento di valore. Se il sindacato vieta o diminuisce la flessibilità, allora avete il problema. In Francia e Giappone noi abbiamo i sindacati. Se potete raggiungere un accordo con i sindacati di aiutarvi ad essere flessibili e rispondere prontamente al mercato, in un certo modo loro diventano un bene prezioso.”
Anche in Italia dobbiamo chiederci: quali problemi vengono risolti dalla presenza, struttura, filosofia e comportamento dei sindacati? Se loro non risolvono i problemi, quale è lo scopo della loro presenza?
Forse i sindacati in Italia dovrebbero pensare a come aggiungere valore alle aziende e non solo contestare qualsiasi decisione presa dalle direzioni aziendali? E forse anche le direzioni aziendali dovrebbero guardare ai sindacati (dove presenti…) come ad un bene prezioso con cui parlare e cui coinvolgere nelle decisioni importanti?
Non pensate che sono contrario ai sindacati, tutt’altro, ma come vengono gestiti i sindacati in Italia non mi piace in quanto l’unica cosa che provocano è un indietreggiamento delle aziende e dell’industria italiana in genere.
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